In soli tre giorni, la campagna lanciata da Colin Firth per salvare la tribù più minacciata del mondo ha fatto arrivare oltre 10.000 e-mail di protesta al governo brasiliano – un vero record per le azioni di protesta a favore dei popoli tribali in qualunque parte nel mondo.
La campagna, promossa da Survival International, mira a salvare la tribù degli Awá, le cui terre sono state invase e distrutte illegalmente. In un appello video, Colin Firth chiede all’opinione pubblica di mandare un messaggio di protesta al Ministro della Giustizia brasiliano, che ha il potere di inviare la polizia federale a sfrattare i taglialegna, gli allevatori e i coloni che stanno devastando la terra della tribù.
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mercoledì 2 maggio 2012
giovedì 26 aprile 2012
Amazzonia colombiana: fotografata tribù incontattata
Nell'Amazzonia colombiana è stata recentemente fotografata una tribù incontattata. Si pensa che questi Indiani, che vivono nel Parco Nazionale del Rio Pure, creato nel 2002 per proteggerli, facciano parte della tribù degli Yuri.
Un rapporto dell’organizzazione ambientalista ACT Colombia afferma che ci sono prove dell’esistenza di altre tre tribù incontattate nell’area. L’ACT e il Colombian National Park Service hanno diffuso le fotografie per rafforzare la protezione degli Indiani.
Un rapporto dell’organizzazione ambientalista ACT Colombia afferma che ci sono prove dell’esistenza di altre tre tribù incontattate nell’area. L’ACT e il Colombian National Park Service hanno diffuso le fotografie per rafforzare la protezione degli Indiani.
venerdì 9 marzo 2012
"Tv da baraccone", l'ultima campagna lanciata da Survival
Survival, da decenni al fianco delle popolazioni indigene in tutto il mondo, denuncia uno scandaloso reportage contro una tribù amazzonica accusata di infanticidio. Lo fa con “TV da baraccone”, la nuova campagna lanciata da Survival contro le rappresentazioni razziste dei popoli tribali in televisione.
Primo obiettivo un reportage trasmesso da una TV australiana che stigmatizza i membri di una tribù amazzonica come assassini di bambini; come “cultori del suicidio” dell’Età della Pietra e come i “peggiori violatori dei diritti umani nel mondo”. Il programma incriminato dalla campagna di Survival, che ha lo scopo di contestare la rappresentazione dei popoli tribali in TV come primitivi, arretrati e selvaggi, si chiama Sunday Night, ed è stato trasmesso da Channel 7.
Primo obiettivo un reportage trasmesso da una TV australiana che stigmatizza i membri di una tribù amazzonica come assassini di bambini; come “cultori del suicidio” dell’Età della Pietra e come i “peggiori violatori dei diritti umani nel mondo”. Il programma incriminato dalla campagna di Survival, che ha lo scopo di contestare la rappresentazione dei popoli tribali in TV come primitivi, arretrati e selvaggi, si chiama Sunday Night, ed è stato trasmesso da Channel 7.
venerdì 2 marzo 2012
Paraguay: confermata la presenza degli Ayoreo incontattati
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Una donna Ayoreo |
Le indagini hanno rinvenuto prove evidenti della presenza di quella che localmente viene definita la “tribù che si nasconde”: impronte nitide, buche scavate per catturare tartarughe e rami spezzati. “Gli Indiani che abitano nell’area sono costretti a fuggire in altre zone per non essere individuati…” ha dichiarato l’INDI. “Ignorare il patrimonio di conoscenze dei proprietari originari della foresta del Chaco sarebbe una follia”.
giovedì 1 marzo 2012
I safari umani minacciano anche gli Indiani incontattati del Perù
Gli Indiani incontattati del Perù stanno correndo il serio rischio di divenire le prossime vittime dei “safari umani”. La denuncia viene al quotidiano britannico The Observer. Il mese scorso, Survival aveva pubblicato alcune foto dettagliate della tribù proprio per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sull’importanza di proteggerli da contatti indesiderati.
I Mashco-Piro vivono nel Parco Nazionale di Manú, una popolare meta turistica, e nell’ultimo anno gli avvistamenti casuali della tribù si sono intensificati in modo preoccupante. Il disboscamento illegale e i progetti energetici attivi nelle vicinanze (petrolio e gas) stanno costringendo i Mashco-Piro a uscire dalle foreste avvicinandosi sempre più alle rive del fiume, dove sono più esposti alla vista delle barche di passaggio.
I Mashco-Piro vivono nel Parco Nazionale di Manú, una popolare meta turistica, e nell’ultimo anno gli avvistamenti casuali della tribù si sono intensificati in modo preoccupante. Il disboscamento illegale e i progetti energetici attivi nelle vicinanze (petrolio e gas) stanno costringendo i Mashco-Piro a uscire dalle foreste avvicinandosi sempre più alle rive del fiume, dove sono più esposti alla vista delle barche di passaggio.
giovedì 23 febbraio 2012
I giudici permettono ai Guarani di restare nella terra ancestrale
I giudici brasiliani hanno sospeso l’ordine di sfratto emesso nei confronti di una comunità guarani che aveva rioccupato un piccolo lembo della sua terra ancestrale. La comunità era sopravvissuta per oltre un anno e mezzo in un accampamento di fortuna e rischiava ora di dover tornare a vivere in condizioni spaventose ai bordi delle strade o in una sovraffollata riserva.
Finchè non saranno stati condotti altri studi, i 170 Guarani di Laranjeira Nanderu potranno restare in quel piccolo fazzoletto di terra. Il resto del loro territorio rimane occupato da un allevatore.
Finchè non saranno stati condotti altri studi, i 170 Guarani di Laranjeira Nanderu potranno restare in quel piccolo fazzoletto di terra. Il resto del loro territorio rimane occupato da un allevatore.
venerdì 10 febbraio 2012
Perù: retata tra i taglialegna illegali nel Parco nazionale di Manú
Pochi giorni dopo la diffusione delle immagini più nitide e ravvicinate che siano mai state scattate alla tribù dei Mashco-Piro, un contingente di forze di sicurezza peruviane ha fatto irruzione nell’accampamento di un gruppo di taglialegna illegali all’interno del Parco nazionale di Manú.
L’operazione è stata guidata dal Sernanp, il Dipartimento peruviano per le aree protette, e ha mobilitato guardaparco e polizia in una retata che in due giorni ha portato all’arresto di un gruppo di uomini e alla confisca delle loro attrezzature e di oltre 7 metri cubi di tavole di legno pregiato. I taglialegna rischiano ora una condanna da tre a sei anni di carcere.
L’operazione è stata guidata dal Sernanp, il Dipartimento peruviano per le aree protette, e ha mobilitato guardaparco e polizia in una retata che in due giorni ha portato all’arresto di un gruppo di uomini e alla confisca delle loro attrezzature e di oltre 7 metri cubi di tavole di legno pregiato. I taglialegna rischiano ora una condanna da tre a sei anni di carcere.
giovedì 2 febbraio 2012
‘Esistono e vogliono restare soli’: nuove immagini delle tribù incontattate
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Indiani Mashco-Piro |
L’esistenza dei Mashco-Piro nel parco nazionale di Manú, nel Perù sud-orientale, era ben nota, ma negli ultimi mesi gli avvistamenti accidentali dei membri incontattati della tribù si sono moltiplicati. A detta di molti, a costringere gli Indiani ad allontanarsi dalla foresta sarebbero il disboscamento illegale in atto dentro e fuori del parco, e i voli a bassa quota effettuati dagli addetti ai progetti energetici di gas e petrolio, al lavoro nelle vicinanze.
giovedì 26 gennaio 2012
Ancora minacce contro i Guarani
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Nisio Gomes, il leader Guarani assassinato |
Gomes è stato brutalmente assassinato dopo aver guidato la sua comunità a rioccupare la terra ancestrale, oggi invasa dagli allevatori. Le autorità stanno indagando sul caso. Da allora, i nomi dei leader più importanti dei Guarani sono stati inseriti in una lista nera utilizzata dai sicari per intimidire la popolazione.
lunedì 23 gennaio 2012
Indiani Awá, continuano indagini su attacco alla tribù
Nel corso di un’indagine condotta nel cuore della foresta amazzonica dove alcuni disboscatori avrebbero ucciso un bambino Awá incontattato, sono emerse inquietanti “prove di un attacco” sferrato contro i membri della tribù. I ritrovamenti suggeriscono che i disboscatori stessero operando a soli 400 metri di distanza dal campo degli Awá incontattati dove pare siano stati trovati i resti carbonizzati di un bambino.
L’ONG brasiliana CIMI (Consiglio Missionario Indigeno), l’Ordine degli Avvocati del Brasile e la Società per i Diritti Umani del Maranhão, che hanno condotto le indagini congiuntamente, hanno raccolto anche “molti indizi che dimostrerebbero che gli Awá si trovavano nel luogo dell’incidente”.
L’ONG brasiliana CIMI (Consiglio Missionario Indigeno), l’Ordine degli Avvocati del Brasile e la Società per i Diritti Umani del Maranhão, che hanno condotto le indagini congiuntamente, hanno raccolto anche “molti indizi che dimostrerebbero che gli Awá si trovavano nel luogo dell’incidente”.
martedì 10 gennaio 2012
Taglialegna invadono la terra di una tribù amazzonica. Atrocità su un bambino
Un gruppo di taglialegna ha invaso la terra natale di una tribù di Indiani Awá incontattati e "pare" che un bambino sia stato bruciato vivo. Secondo le dichiarazioni rilasciate dall’Ong brasiliana CIMI, dopo l’attacco dei taglialegna alcuni membri dei Guajajara, che vivono nella stessa area, avrebbero rinvenuto i resti carbonizzati di un bambino Awá.
Clovis Guajajara si imbatteva di tanto in tanto negli Awá a caccia nella foresta. Dal giorno dell’attacco non li ha più incontrati e per questo ritiene che la tribù possa essersi data alla fuga. Il Funai (il dipartimento agli affari indiani del governo brasiliano) ha dichiarato a Survival International di aver aperto un’indagine ma di non poter ancora confermare la morte del bambino.
Clovis Guajajara si imbatteva di tanto in tanto negli Awá a caccia nella foresta. Dal giorno dell’attacco non li ha più incontrati e per questo ritiene che la tribù possa essersi data alla fuga. Il Funai (il dipartimento agli affari indiani del governo brasiliano) ha dichiarato a Survival International di aver aperto un’indagine ma di non poter ancora confermare la morte del bambino.
mercoledì 21 dicembre 2011
Brasile: Guarani muore per le ferite riportate in un’aggressione
Un uomo Guarani del Brasile centrale è morto a causa delle ferite riportate due anni fa, quando la sua comunità fu attaccata da alcuni uomini armati. Rosalino Lopes, 50 anni, fu ferito all’addome e rimase paralizzato in seguito all’attacco subito dalla sua comunità, i Pyelito Kuê, nel 2009. Si suppone che i sicari fossero stati assoldati da imprenditori agricoli che oggi occupano le terre dei Guarani.
Prima di morire, Lopes ha detto: “Muoio per quella terra ancestrale in cui sono nato. Volevo tornare a Pyelito Kuê e vivere lì con la mia famiglia. Tutti i nostri fratelli indigeni e le autorità devono sapere che sto morendo a causa di quelle ferite infertemi dai sicari. Non posso più andare avanti così”.
L’attacco era stato sferrato in risposta al tentativo della comunità di Lopes di rioccupare la propria terra. Tre mesi fa, la comunità aveva cercato nuovamente di tornare a casa subendo un’ennesima aggressione: uomini armati a bordo di un camion hanno attaccato la comunità, bruciando le case e ferendo gravemente molte persone.
Prima di morire, Lopes ha detto: “Muoio per quella terra ancestrale in cui sono nato. Volevo tornare a Pyelito Kuê e vivere lì con la mia famiglia. Tutti i nostri fratelli indigeni e le autorità devono sapere che sto morendo a causa di quelle ferite infertemi dai sicari. Non posso più andare avanti così”.
L’attacco era stato sferrato in risposta al tentativo della comunità di Lopes di rioccupare la propria terra. Tre mesi fa, la comunità aveva cercato nuovamente di tornare a casa subendo un’ennesima aggressione: uomini armati a bordo di un camion hanno attaccato la comunità, bruciando le case e ferendo gravemente molte persone.
martedì 13 dicembre 2011
Il governo del Paraguay restituisce agli indigeni le loro terre
Questa settimana il governo paraguaiano ha firmato con gli Enxet un accordo che prevede la riconsegna di 1.000 ettari delle loro terre ancestrali. La decisione arriva dopo una lunga battaglia legale tra gli indigeni stessi e lo stato, svoltasi davanti alla Corte Inter-Americana dei Diritti Umani (IACHR).
La comunità Enxet di Kelyenmagategma, nel Paraguay settentrionale, ha lottato per decenni per riavere la propria terra, subendo un gran numero di sfratti forzati, intimidazioni e minacce. Grazie al processo intentato presso la Corte Inter-Americana, già nello scorso mese di agosto erano stati restituiti agli Enxet 8.748 ettari di terra.
La comunità Enxet di Kelyenmagategma, nel Paraguay settentrionale, ha lottato per decenni per riavere la propria terra, subendo un gran numero di sfratti forzati, intimidazioni e minacce. Grazie al processo intentato presso la Corte Inter-Americana, già nello scorso mese di agosto erano stati restituiti agli Enxet 8.748 ettari di terra.
giovedì 8 dicembre 2011
L’Unesco chiede la “tutela urgente” dei rituali della pesca degli Enawene Nawe
L’Unesco ha riconosciuto il rituale di pesca degli Enawene Nawe, lo Yãkwa, come uno degli inestimabili tesori dell’umanità e lo ha inserito nell’elenco dei “patrimoni culturali che necessitano di tutela urgente”. Gli Enawene Nawe, che abitano nell’Amazzonia brasiliana meridionale, praticano lo Yakwa, che consiste in uno scambio rituale di cibo tra esseri umani e spiriti, ogni anno.
Gli uomini e i ragazzi costruiscono nel fiume delle fitte dighe di legno così da intrappolare il pesce, che poi viene affumicato e spedito al villaggio. Una volta tornati dalla loro spedizione, celebrano le elaborate cerimonie di scambio col mondo spirituale.
Gli uomini e i ragazzi costruiscono nel fiume delle fitte dighe di legno così da intrappolare il pesce, che poi viene affumicato e spedito al villaggio. Una volta tornati dalla loro spedizione, celebrano le elaborate cerimonie di scambio col mondo spirituale.
giovedì 1 dicembre 2011
Leader guarani sulla lista nera dei sicari brasiliani
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Marcos Veron, leader guarani ucciso nel 2003 |
Le tattiche utilizzate recentemente sono sempre le stesse. Uomini armati circondano i veicoli con a bordo i Guarani, li costringono a fermarsi e li aggrediscono verbalmente facendo domande sulle persone inserite nella lista nera. “Ci hanno preso di mira e sono pronti a ucciderci” ha dichiarato a Survival International un leader guarani. “Stiamo correndo un rischio enorme. Qui in Brasile, non esiste giustizia per noi. Non sappiamo più dove scappare.”
martedì 29 novembre 2011
I cambiamenti climatici secondo i primi scienziati del mondo
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Yanomani dell'Amazzonia brasiliana |
Avendo praticato per millenni stili di vita sostenibili, dall’Amazzonia all’Artico, generalmente i popoli tribali vantano l’impronta ecologica minore, ma sono anche più vulnerabili ai cambiamenti climatici di chiunque altro, e soffrono le conseguenze di misure di mitigazione come i biocarburanti, le dighe idroelettriche e i progetti di conservazione. La maggior parte dei popoli indigeni ha sviluppato un’intima conoscenza del proprio ambiente, ed è in grado di cogliere anche i più piccoli segnali di cambiamento degli ecosistemi.
martedì 22 novembre 2011
Indiani Incontattati nel Parco Yanomami, un successo che dura da vent'anni
A distanza di vent’anni dalla cruciale campagna che portò alla creazione della riserva forestale indigena più grande del mondo, Survival International diffonde ora fotografie aeree di un villaggio di Yanomami incontattati. A determinare la vittoria furono proprio Survival International, il leader yanomami Davi Kopenawa e la ong brasiliana Commissione Pro Yanomami.
L’avvistamento dimostra il ruolo cruciale che la protezione del territorio ha avuto nel difendere gli Yanomami dai cercatori d’oro che devastarono la tribù negli anni ’80. La creazione del “Parco Yanomami” è una delle numerose iniziative condotte da Survival e la sua storia dimostra che l’epoca in cui interi popoli potevano essere spazzati via all’insaputa del resto del mondo sta volgendo al termine.
L’avvistamento dimostra il ruolo cruciale che la protezione del territorio ha avuto nel difendere gli Yanomami dai cercatori d’oro che devastarono la tribù negli anni ’80. La creazione del “Parco Yanomami” è una delle numerose iniziative condotte da Survival e la sua storia dimostra che l’epoca in cui interi popoli potevano essere spazzati via all’insaputa del resto del mondo sta volgendo al termine.
lunedì 21 novembre 2011
Leader guaranì ucciso sotto gli occhi della sua comunità
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Nisio Gomes, il leader guaranì assassinato |
Dopo aver fatto sdraiare per terra gli altri presenti, gli uomini hanno circondato Nísio Gomes e, secondo i testimoni, gli hanno sparato colpi in testa, sul petto, sulle braccia e sulle gambe. Il corpo del 59enne è stato poi portato via. Si ritiene che Gomes fosse l’obiettivo principale dell’attacco, anche se ci sono notizie non confermate del rapimento di due o tre adolescenti, ancora dispersi.
venerdì 11 novembre 2011
La chiave per la conservazione è nelle mani dei popoli indigeni
I popoli indigeni giocano un ruolo chiave nella preservazione delle foreste del mondo, e la loro esclusione dai territori protetti provoca sofferenza alla natura stessa. È quanto affermato da uno studio condotto recentemente dalla Banca Mondiale. Secondo i dati raccolti, quando i popoli indigeni possono continuare a vivere nelle aree protette, e non ne vengono espulsi, la deforestazione scende ai livelli minimi.
Eppure, nel mondo, milioni di indigeni sono stati trasformati in rifugiati della conservazione nonostante la Banca Mondiale stessa affermi che le prove dimostrano che “la conservazione delle foreste non deve essere effettuata a spese del sostentamento locale”. Per quantificare meglio i livelli di deforestazione in corso è stato utilizzato un rilevamento satellitare. Lo studio ha dimostrato che tra il 2000 e il 2008, la deforestazione nelle aree indigene è stata di circa il 16% più bassa che altrove.
Eppure, nel mondo, milioni di indigeni sono stati trasformati in rifugiati della conservazione nonostante la Banca Mondiale stessa affermi che le prove dimostrano che “la conservazione delle foreste non deve essere effettuata a spese del sostentamento locale”. Per quantificare meglio i livelli di deforestazione in corso è stato utilizzato un rilevamento satellitare. Lo studio ha dimostrato che tra il 2000 e il 2008, la deforestazione nelle aree indigene è stata di circa il 16% più bassa che altrove.
mercoledì 9 novembre 2011
"Se vuoi essergli vicino, stagli alla larga!": la t-shirt per i popoli incontattati
Abitano gli angoli più remoti del nostro pianeta e sono tra i popoli più vulnerabili della terra perché qualunque contatto forzato con l’esterno potrebbe portar loro malattie verso cui non hanno difese immunitarie, sterminandoli tutti. Ogni popolo incontattato è unico: la sua lingua, la sua cultura e la sua visione del mondo sono insostituibili.
Survival lancia una nuova iniziativa a sostegno dei popoli incontattati presentando la t-shirt a loro dedicata. Realizzata in Italia, in puro cotone bio-equo, porta con sé un messaggio forte e militante: “Se vuoi essergli vicino, stagli alla larga!”. Ed effettivamente il solo modo per rispettare e proteggere i popoli incontattati è stargli lontano, perché decidere se e quando interagire con il mondo esterno spetta solo a loro.
Survival lancia una nuova iniziativa a sostegno dei popoli incontattati presentando la t-shirt a loro dedicata. Realizzata in Italia, in puro cotone bio-equo, porta con sé un messaggio forte e militante: “Se vuoi essergli vicino, stagli alla larga!”. Ed effettivamente il solo modo per rispettare e proteggere i popoli incontattati è stargli lontano, perché decidere se e quando interagire con il mondo esterno spetta solo a loro.
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