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giovedì 19 luglio 2012

Brasile: 18 arresti per l’esecuzione del leader guarani


Nisio Gomes, il leader gaurani
assassinato nel novembre 2011

Le autorità brasiliane hanno arrestato 18 persone per l’eclatante omicidio di un leader indigeno guarani da parte di sicari mascherati. Nísio Gomes era un leader religioso, ed è stato assassinato lo scorso novembre sotto gli occhi della sua comunità, nello stato del Mato Grosso do Sul. Il suo corpo non è mai stato ritrovato.


Tra i sospettati c’è anche Aurelino Arce, titolare di una nota agenzia di sicurezza, la Gaspem Segurança, che ingaggia uomini armati per pattugliare le aree occupate dagli allevatori. Gli avvocati che lo rappresentano non sono ancora riusciti a ottenere il suo rilascio.

venerdì 15 giugno 2012

Decisione storica: la Shell rinuncia ai biocarburanti macchiati di sangue indigeno


A seguito di una accesa campagna di protesta condotta dagli Indiani e da Survival International, la Raizen, un’azienda di biocarburanti di proprietà della Shell in Brasile, ha deciso di smettere di approvvigionarsi di canna da zucchero proveniente dalle terre rubate a una tribù indigena.


La Raizen è stata costituita nel 2010 come joint venture tra la Shell e Cosan, il colosso brasiliano dell’etanolo con lo scopo di produrre biocarburanti a partire dalla canna da zucchero. Tuttavia parte della materia prima è coltivata sulle terre rivendicate dai Guarani, una delle tribù indigene più perseguitate e impoverite del Sud America. I leader guarani vengono regolarmente uccisi da sicari armati al soldo dei coltivatori di canna da zucchero e degli allevatori, che hanno rubato loro praticamente tutta la terra.

giovedì 23 febbraio 2012

I giudici permettono ai Guarani di restare nella terra ancestrale

I giudici brasiliani hanno sospeso l’ordine di sfratto emesso nei confronti di una comunità guarani che aveva rioccupato un piccolo lembo della sua terra ancestrale. La comunità era sopravvissuta per oltre un anno e mezzo in un accampamento di fortuna e rischiava ora di dover tornare a vivere in condizioni spaventose ai bordi delle strade o in una sovraffollata riserva.

Finchè non saranno stati condotti altri studi, i 170 Guarani di Laranjeira Nanderu potranno restare in quel piccolo fazzoletto di terra. Il resto del loro territorio rimane occupato da un allevatore.

mercoledì 21 dicembre 2011

Brasile: Guarani muore per le ferite riportate in un’aggressione

Un uomo Guarani del Brasile centrale è morto a causa delle ferite riportate due anni fa, quando la sua comunità fu attaccata da alcuni uomini armati. Rosalino Lopes, 50 anni, fu ferito all’addome e rimase paralizzato in seguito all’attacco subito dalla sua comunità, i Pyelito Kuê, nel 2009. Si suppone che i sicari fossero stati assoldati da imprenditori agricoli che oggi occupano le terre dei Guarani.

Prima di morire, Lopes ha detto: “Muoio per quella terra ancestrale in cui sono nato. Volevo tornare a Pyelito Kuê e vivere lì con la mia famiglia. Tutti i nostri fratelli indigeni e le autorità devono sapere che sto morendo a causa di quelle ferite infertemi dai sicari. Non posso più andare avanti così”.

L’attacco era stato sferrato in risposta al tentativo della comunità di Lopes di rioccupare la propria terra. Tre mesi fa, la comunità aveva cercato nuovamente di tornare a casa subendo un’ennesima aggressione: uomini armati a bordo di un camion hanno attaccato la comunità, bruciando le case e ferendo gravemente molte persone.

giovedì 1 dicembre 2011

Leader guarani sulla lista nera dei sicari brasiliani

Marcos Veron, leader guarani ucciso nel 2003
A due sole settimane di distanza dall’eclatante omicidio di Nisio Gomes, alcuni sicari stanno sfacciatamente intimidendo le comunità indiane guarani brandendo una lista con i nomi dei loro leader più importanti. Gli uomini armati, che pare siano al soldo di potenti proprietari terrieri del Mato Grosso do Sul, stanno alimentando un clima di terrore per impedire ai Guarani di tornare nelle terre ancestrali.
 

Le tattiche utilizzate recentemente sono sempre le stesse. Uomini armati circondano i veicoli con a bordo i Guarani, li costringono a fermarsi e li aggrediscono verbalmente facendo domande sulle persone inserite nella lista nera. “Ci hanno preso di mira e sono pronti a ucciderci” ha dichiarato a Survival International un leader guarani. “Stiamo correndo un rischio enorme. Qui in Brasile, non esiste giustizia per noi. Non sappiamo più dove scappare.”