lunedì 23 gennaio 2012

Indiani Awá, continuano indagini su attacco alla tribù

Nel corso di un’indagine condotta nel cuore della foresta amazzonica dove alcuni disboscatori avrebbero ucciso un bambino Awá incontattato, sono emerse inquietanti “prove di un attacco” sferrato contro i membri della tribù. I ritrovamenti suggeriscono che i disboscatori stessero operando a soli 400 metri di distanza dal campo degli Awá incontattati dove pare siano stati trovati i resti carbonizzati di un bambino.

L’ONG brasiliana CIMI (Consiglio Missionario Indigeno), l’Ordine degli Avvocati del Brasile e la Società per i Diritti Umani del Maranhão, che hanno condotto le indagini congiuntamente, hanno raccolto anche “molti indizi che dimostrerebbero che gli Awá si trovavano nel luogo dell’incidente”.


La squadra ha trovato i resti di quattro focolari, corde che solitamente gli Awá usano per aiutarsi a salire sugli alberi e altre prove evidenti del fatto che la tribù fosse lì in cerca di miele. “I trattori dei disboscatori sono passati sul campo degli Awá distruggendo tutto” riferisce il CIMI. “In base alle tracce possiamo dire che erano veicoli grandi”.

Gli Awá incontattati vivono all’interno di un’area indigena dell’Amazzonia brasiliana, ma il disboscamento illegale sta distruggendo gran parte della loro foresta. Secondo il CIMI, nel campo vivevano circa quattro famiglie, a 6 chilometri di distanza dalla tribù dei Guajajara che ha denunciato il ritrovamento del corpo del bambino.

Clovis Guajajara ha dichiarato alla delegazione di essere “molto affranto per quel disastro” e di ritenere che gli Awá siano fuggiti via terrorizzati di fronte all’attività dei disboscatori.  Il FUNAI (il Dipartimento agli Affari Indiani del governo brasiliano) sta conducendo indagini separate e dichiara di non poter ancora confermare la morte del bambino.  Gli Awá stanno subendo brutali attacchi da parte dei disboscatori che minacciano anche di ucciderli.

Survival International sta chiedendo con insistenza al governo brasiliano di sfrattare dall’area l’ampio numero di disboscatori illegali che rischiano di spazzare via un delle ultime tribù di cacciatori-raccoglitori nomadi rimaste al mondo.

fonte survival.it


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