Un uomo Guarani del Brasile centrale è morto a causa delle ferite riportate due anni fa, quando la sua comunità fu attaccata da alcuni uomini armati. Rosalino Lopes, 50 anni, fu ferito all’addome e rimase paralizzato in seguito all’attacco subito dalla sua comunità, i Pyelito Kuê, nel 2009. Si suppone che i sicari fossero stati assoldati da imprenditori agricoli che oggi occupano le terre dei Guarani.
Prima di morire, Lopes ha detto: “Muoio per quella terra ancestrale in cui sono nato. Volevo tornare a Pyelito Kuê e vivere lì con la mia famiglia. Tutti i nostri fratelli indigeni e le autorità devono sapere che sto morendo a causa di quelle ferite infertemi dai sicari. Non posso più andare avanti così”.
L’attacco era stato sferrato in risposta al tentativo della comunità di Lopes di rioccupare la propria terra. Tre mesi fa, la comunità aveva cercato nuovamente di tornare a casa subendo un’ennesima aggressione: uomini armati a bordo di un camion hanno attaccato la comunità, bruciando le case e ferendo gravemente molte persone.
Negli ultimi mesi i Guarani stanno subendo un numero crescente di minacce e aggressioni, eseguite da uomini armati che prendono di mira i leader più in vista, e i cui nomi pare siano segnati su di una lista nera. Lo scorso mese, questi sicari hanno ucciso freddamente un uomo davanti alla sua comunità. Negli ultimi decenni, ai Guarani sono state sottratte enormi porzioni del loro territorio per fare spazio ad allevamenti di bovini e piantagioni di zucchero di canna.
Il governo brasiliano ha assunto l’incarico di delimitare le terre dei Guarani e restituirle loro, ma l’intero processo è giunto ormai a un punto morto. Nel frattempo, i Guarani sono costretti a vivere in condizioni terribili, soffrendo malattie, malnutrizione, violenze e numerosi casi di suicidio. Survival sta facendo pressioni sulle autorità brasiliane e sulla Corte Inter-Americana dei Diritti Umani affinché vengano prese misure urgenti a protezione dei Guarani.
fonte survival.it
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