Il calcio ha la sua Coppa e dall'Uruguay, dopo quattro anni, il palcoscenico si sposta in Europa e in particolare in Italia, dove, nel 1934, ha luogo il secondo Mondiale. L'Italia fascista investe nello sport e nel calcio in particolare, tanto che saranno quelli gli anni che vedranno la nascita di moltissimi stadi, tutt'ora utilizzati.
L'Italia di Vittorio Pozzo e di Giuseppe Meazza è pronta a conquistare sul suol natio la Coppa Rimet e ci riesce, dopo le grandi rocambolesce prestazioni contro la Spagna del mitico Zamora, soprannominato 'il divino', l'Austria e la finale con Cecoslovacchia, davanti agli occhi di Benito Mussolini che alla fine consegna la Coppa Rimet a Meazza e compagni.