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lunedì 5 maggio 2014

Nei prossimi due anni l'economia dell'America Latina "frenerà" bruscamente

In base ad un sondaggio effettuato dall'agenzia Reuters, la crescita delle sette maggiori economie dell'America Latina nei prossimi due anni subirà un vistoso rallentamento. Il pronostico più pessimista riguarda Venezuela, Argentina e Brasile, mentre la Colombia sarà l'unico paese delle regione che supererà la crisi.

I prossimi due anni saranno dunque di grandi sfide per le economie dei paesi latinoamericani e, secondo l'opinione espressa da più di 50 economisti a livello mondiale, la crescita sarà generalmente molto lenta e una crescente inflazione andrà a frustrare il recente ottimismo che ha colpito questi mercati emergenti.

martedì 15 aprile 2014

Perù: un consorzio italo-spagnolo costruirà linea della metropolitana di Lima

Un consorzio formato da imprese di origine italiana, spagnola e peruviana si è aggiudicato la costruzione della seconda linea metropolitana di Lima. Il progetto prevede la costruzione in cinque anni di un tunnel che attraverserà 27 chilometri della città. 

Una linea che viaggerà da est a ovest, vicino all’oceano Pacifico, oltre ad un tratto aggiuntivo di 8 chilometri che passerà dall’aeroporto internazionale. Secondo il governo, la metropolitana porterà benefici a più di due milioni di lavoratori che da est di Lima potranno raggiungere la zona ovest in 45 minuti, un tragitto che attualmente richiede più di 120 minuti a causa del traffico cittadino. 

lunedì 3 marzo 2014

Peruviani in Italia, il 60% sono donne

109.374, questo il numero dei peruviani titolari di un permesso di soggiorno in Italia al 1° gennaio 2013 e il 60% sono donne. Un dato che è stato reso noto recentemente in occasione di un incontro con la comunità peruviana a Roma e organizzato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Il Centro studi e ricerche Idos/Immigrazione dossier statistico, ha presentato un quadro sulla presenza di uomini e donne del Perù in Italia, ricerca dalla quale si scopre come siano le donne ad essere in maggioranza, con un 60%. In generale, un peruviano su tre ha più di 40 anni, la maggior parte ha un lavoro nel settore servizi e quasi tutti vivono tra il Nord e il Centro Italia.

venerdì 5 luglio 2013

La longevità sta diventando un problema per Cuba

Cuba è, tra i paesi dell'America Latina, quello con la popolazione più longeva. Una tendenza che allarma gli economisti che pronosticano una precoce mancanza di persone in età 'lavorativa'.

L'incremento della speranza di vita nell'isola caraibica, la cui media è arrivata a 78 anni, e di contro la bassa natalità, pongono il paese nella lista delle nazioni latinoamericane che più invecchiano. A Cuba vivono attualmente più di 1500 centenari e, secondo vari studi demografici, nel 2025 le persone della terza età formeranno un terzo della popolazione cubana. 

giovedì 3 gennaio 2013

Brasile: più donne nella scuola e nel lavoro


Il numero di donne occupate e istruite è aumentato nettamente più di quello degli uomini nell’arco degli ultimi dieci anni, secondo dati del censimento del 2010 diffusi dall’Istituto brasiliano di geografia e statistiche (Ibge) che ha rilevato una popolazione complessiva di 190,7 milioni di abitanti. 

La percentuale delle donne che ha avuto accesso a un posto di lavoro tra il 2000 e il 2010 è passata dal 35,4 al 43,9%; per gli uomini l’incremento è stato dal 61,1 al 63,3%. E oltre a conquistare nuovi spazi nel mercato del lavoro, in un paese guidato da una donna, Dilma Rousseff, le brasiliane hanno ottenuto decisi progressi anche nel campo dell’istruzione.

martedì 14 febbraio 2012

Brasile, una 'calamita' per le professionalità straniere

Il Brasile si è posto l'obiettivo di diventare la quarta economia mondiale entro il 2030 e il governo ha reso più flessibili le condizioni di ingresso e permanenza nel paese per i lavoratori altamente qualificati. Pare proprio che "O mais grande do mundo", la simpatica frase che i brasiliani dicono riferendosi al proprio paese, stia diventando una realtà. Quello che viene definito come il "miracolo sudamericano", grazie ad una stabilità democratica che dura da circa 30 anni, ha portato il Brasile a diventare la sesta economia mondiale.

Un obiettivo raggiunto anche per una politica di rafforzamento delle istituzioni e di apertura agli investimenti privati oltre ad una riduzione dell'inflazione che nel suo peggiore periodo era giunta fino al 2000%. Una cosa è certa la nazione carioca ha superato Francia e Gran Bretagna nel ranking economico mondiale e punta al quarto posto alle spalle di China, Stati Uniti e India.

venerdì 27 gennaio 2012

In America Latina e Caraibi il tasso di disoccupazione urbano è il più basso degli ultimi 20 anni

Nel 2011, secondo il rapporto annuale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), nelle città dell’America Latina e dei Caraibi la disoccupazione è scesa al 6,8%. Questo è il livello più basso di disoccupazione urbana registrato dal 1990, anno in cui l'OIL ha iniziato ad utilizzare l'attuale metodo di calcolo per misurare questo parametro nella regione.

Nonostante la buona notizia del calo della disoccupazione urbana rispetto al 7,3% nel 2010 (dato che peraltro migliorava i risultati del 2009, quando la disoccupazione raggiunse l’8,1% a causa della crisi globale), l'OIL ha posto l’attenzione sulla "necessità di affrontare le sfide inerenti al miglioramento della qualità del lavoro” nella regione, ed in particolare nelle città. Ad oggi, infatti, almeno la metà dei lavoratori urbani sono occupati nel settore informale, il che “implica condizioni precarie, generalmente accompagnate da livelli di remunerazione bassi, senza alcun accesso alla protezione sociale né tantomeno ai diritti dei lavoratori", spiega l'organizzazione internazionale.

lunedì 2 gennaio 2012

L'America Latina è la seconda destinazione dei nuovi immigranti spagnoli

La crisi mondiale sta cambiando molte cose, così come invertendo molte tendenze tra le quali quelle legate alle destinazioni dei migranti in cerca di lavoro e di una condizione migliore. Questo accade in molti paesi, tra questi la Spagna, nella quale per la prima volta da tempo, il numero di persone che hanno lasciato la penisola iberica in cerca di fortuna, è superiore a quello di coloro che sono arrivati in Spagna per lo stesso motivo.

Nel 2011 la cifra delle persone che hanno lasciato il paese è aumentata del 36% con prima destinazione altri paesi dell'Europa, ma come seconda l'America Latina. "Emigrano i più giovani perchè hanno più possibilità - ha detto il demografo Juan Antonio Fernández Cordón - E' inquietante aver formato magnificamente una popolazione che ora mandiamo nei paesi in via di sviluppo". "Quelli che partono sono giovani molto qualificati e che parlano le lingue", ha aggiunto Antonio Izquierdo, professore di Sociología all'Universita de La Coruña.

giovedì 17 novembre 2011

Messico: 230.000 disoccupati a causa della mancanza di sicurezza nel paese

L'onda di violenza che sta attraversando il Messico ha causato circa 230.000 disoccupati e una perdita di 4.000 milioni di dollari di investimenti stranieri nel 2010. E' la conclusione di una relazione della delegazione del Parlamento Europeo per le relazioni con il Messico, riportato dal quotidiano messicano "Reforma".

Nello scorso anno il Messico ha perso il 20% del flusso totale degli investimenti diretti stranieri a causa della violenza nel paese e che secondo alcune statistiche ha causato almeno 50.000 morti e 10.000 persone scomparse negli ultimi cinque anni. Secondo la relazione, la strategia del governo messicano nella lotta al narcotraffico "è sempre più in discussione per l'enorme costo in vite umane" senza che la violenza cessi o almeno diminuisca vistosamente.

giovedì 3 novembre 2011

"Gli stranieri: quale valore economico per la società?"

L'8 novembre, a Milano, a partire dalle 14.30, è in programma nell'Aula Pagani in via Bicocca degli Arcimboldi, il convegno "Gli stranieri: quale valore economico per la società?", un incontro per dare spazio al dibattito e alla riflessione sul ruolo economico apportato dagli immigrati al sistema economico nazionale.

Durante il convegno verrà presentato il Primo Rapporto Annuale sull’Economia dell’Immigrazione (Il Mulino) che raccoglie i risultati di studi e ricerche sulle dinamiche economiche, occupazionali e sociali legate ai flussi migratori in Italia. Aprirà i lavori Giorgio Grossi, Direttore del Dipartimento di Sociologia e di Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca; quindi Stefano Solari, Direttore Scientifico della Fondazione Leone Moressa e Professore Associato di Economia Politica presso l’Università di Padova, presenterà i risultati del Rapporto Annuale.