giovedì 31 gennaio 2013

Brasile: messa in dubbio la legittimità del nuovo codice forestale


La Procura generale del Brasile ha presentato tre ricorsi di incostituzionalità di fronte alla Corte Suprema mettendo in dubbio la legittimità del nuovo Codice Forestale: una legislazione mirata, sulla carta, a proteggere l’Amazzonia e tutte le altre aree naturali del gigante sudamericano, di recente riformata su impulso dei ‘ruralistas’, il gruppo parlamentare che difende gli interessi dei grandi produttori del settore agro-zootecnico.

Secondo la Procura, il nuovo Codice ”riduce ed estingue aree prima considerate protette”; viene anche messa in questione quella che gli ambientalisti hanno definito una ”amnistia di fatto” per coloro che hanno disboscato illegalmente zone tutelate prima del 2008, uno dei punti più controversi della nuova normativa. La Procura ha sottolineato che per protezione dell’ambiente si intende ”preservare e restaurare i processi ecologici essenziali”.



Dilma Rousseff
Approvato con alcune eccezioni dalla presidente Dilma Rousseff dopo tre anni di acceso dibattito e scontro tra ‘ruralistas’ e ambientalisti, il nuovo Codice torna a contrapporre le due facce del Brasile odierno: il grande produttore ed esportatore agro-zootecnico, che riserva al settore circa il 28% del suo territorio (8,5 milioni di km2), e la potenza ambientale con il 60% della sua superficie (5 milioni di km2) coperta da zone verdi.

In Brasile, sono stati celebrati dieci anni di realizzazione del programma di prevenzione e controllo degli incendi ”Amazonia sem fogo”, finanziato dalla Cooperazione italiana e allargato recentemente anche all’Amazzonia boliviana

fonte cooperazioneallosviluppo.esteri.it

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