giovedì 19 giugno 2014

Messico e Spagna insieme per il recupero del leggendario galeone "Juncal"

Spagna e Messico hanno deciso di collaborare, insieme per la prima volta, nel progetto di recupero del leggendario galeone "Juncal", affondato nel 1631 nel golfo del Messico e con a bordo un incredibile carico di oro e argento.

Si tratta di una delle tante navi che durante l'epoca coloniale sono naufragate e riposano sul fondo dell'Oceano con il loro prezioso carico. Nella sua recente visita in Spagna, il presidente messicano, Peña Nieto, ha firmato e ufficializzato l'accordo per questo progetto. 




Il galeone "Juncal" partì dal porto di Veracruz, teatro di ben tre invasioni straniere in Messico, e naufragò il 31 ottobre 1631 davanti alle coste dello stato di Campeche, nel Golfo del Messico, con 300 persone a bordo, delle quali solo 39 riuscirono a salvarsi. Il tesoro che portava questa nave è stato valutato intorno a 1.077.840 pesos, una cifra favolosa per l'epoca e quasi incalcolabile rapportata ad oggi, ma un'altra cosa interessante era che si trattava del più grande carico uscito dal "Nuovo Mondo" fino ad allora, come disse il vicerè della Nuova Spagna, il marchese de Cerralbo.

Secondo l'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, "il patrimonio culturale sommerso appartiene alla categoria dei beni oggetti di studio, custodia, conservazione e diffusione, che di per sè sono inalienabili e imprescrittibili e non suscettibili di commercializzazione". Senza ombra di dubbio il galeone Nuestra Señora del Juncal è la 'ciliegina sulla torta' tra tutte le navi che sono affondate lungo la costa messicana, come il  Santa Teresa e la nave San Antonio.

Un gruppo di cosiddetti 'cacciatori di tesori' ha tentato per lungo tempo di trovare un accordo con il governo messicano per recuperare il galeone, ma le pratiche burocratiche avanzano con grande lentezza. "Ci sono moltissime navi affondate in Messico. Stavamo lavorando con il governo messicano per cercare di ottenere i permessi necessari, ma i tempi sono lunghissimi. Le trattative con i governi richiedono più tempo di quanto ci vuole per concludere un affare", ha detto, nel 2011 alla BBC, Mark Gordon, presidente della Odissey Marine Exploration. In ogni caso il governo messicano non consente interventi di recupero a persone che non hanno un accordo preciso.

La storia del Juncal è molto affascinante e risale al mese di ottobre del 1631, quando avvenne quella che viene considerata la tragedia navale più rilevante per la storia e per l'archeologia subacquea del Messico. La nave ammiraglia della Flotta della Nuova Spagna, colò a picco, portando con se' l'immenso tesoro che trasportava, a causa di una tempesta che costrinse l'imbarcazione a portarsi vicino alla costa di Campeche. Il galeone imbarcava molta acqua e l'ammiraglio Andrés de Aristizábal era convinto che portarla sotto costa l'avrebbe salvata, ma così non fu. Si salvarono solo 39 persone dell'equipaggio che riuscirono a salire su una lancia, tutti gli altri morirono e tra questi il capitano della nave.

Fernando Serrano, docente di storia all'Università di Siviglia, ha spiegato che il sovrappeso provocato dal trasporto di una grande quantità di metallo prezioso e le modifiche strutturali apportate al galeone per consentire sia di caricare quei tesori, sia di ospitare più soldati e più cannoni, sono state alcune delle cause del naufragio. Un'altra ragione dell'affondamento del Juncal è attribuito alla scelta sbagliata di prendere il mare in una stagione dell'anno dove le condizioni meteorologiche erano caratterizzate da forti venti e tempeste.

Il fatto che il galeone sia affondato in acque comunque non molto profonde, proprio nella zona dove esistono ricchi giacimenti petroliferi messicani, chiamata Sonda de Campeche, e che il carico di oro e argento della nave è sicuramente il più consistente che si conosca, ha reso il progetto di recupero il più ambito dai 'cacciatori di tesori'.

fonte Ansa

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