mercoledì 11 giugno 2014

"Le Ali della Libertà", la poesia come speranza e come riscatto

Foto Alicia Erazo
La poesia è un linguaggio universale e può essere in grado di volare anche attraverso le sbarre di una cella, portando con se' la speranza e la voglia di riscatto, di una nuova vita e di una nuova possibilità, che è giusto sia data ad ognuno di noi. Questo il messaggio che sta dietro alla scelta del primo Concorso Nazionale di Poesia, "Le Ali della Libertà", rivolto ai cittadini ecuadoriani soggiornanti nelle case circondariali della Lombardia.

Il concorso, ulteriore interessante iniziativa culturale partita da Guaman Allende, presidente del Ceac, Centro Ecuadoriano di Arte e Cultura, è stato presentato nel pomeriggio di martedì 10 giugno presso l'Università degli Studi Milano-Bicocca, nel corso di una conferenza stampa che ha visto la presenza di tutti gli enti che partecipano a questa iniziativa.

Foto Alicia Erazo
L'Università degli Studi Milano-Bicocca, 'padrona' di casa nell'occasione, è coinvolta attivamente nel progetto stesso grazie alla partecipazione del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale; un progetto 'pensato' e realizzato dal Consolato dell'Ecuador a Milano, dal Centro Ecuadoriano di Arte e Cultura e che vede la collaborazione del Dipartimento di Indirizzo Criminologico del Campus Universitario Ciels di Padova, l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria della Lombardia.

Guaman Allende,
presidente del Ceac
"Un'idea - come ha spiegato Guaman Allende - nata dopo che nella prima edizione del Premio Letterario 'Juan Montalvo' (che quest'anno è giunto alla 4.a edizione), una delle poesie inviate arrivava proprio da un nostro compatriota che in quel momento era in carcere. Il grande lavoro che il nostro Console, Narcisa Soria Valencia, svolge anche nel mantenere i contatti con i cittadini ecuadoriani nelle carceri, ha portato alla nascita di questo concorso dove le persone, che in questo momento vivono un momento indubbiamente difficile, possono esprimere il loro io più intimo, facendo uscire le loro emozioni per farle arrivare a tutti noi".

Cristina Messa,
Magnifico Rettore dell'Università
degli Studi Milano-Bicocca
Un impegno che vede coinvolta attivamente l'Università Bicocca, che come ha spiegato il Rettore dell'ateneo milanese, Cristina Messa, "Rappresenta un'iniziativa che rientra nei principi e nelle finalità della nostra università ovvero promuovere conoscenza e cultura. Il concorso è uno strumento importante di coinvolgimento culturale e aggregante e in linea con lo spirito di internazionalizzazione del nostro ateneo".

Carla Facchini, docente della Facoltà di Sociologia dell'Università Bicocca, ha sottolineato che "Si tratta di una conferma dei legami forti che l'Università ha già instaurato con i paesi latinoamericani, così come l'importanza della presenza di un progetto che coinvolge le istituzioni universitarie all'interno delle carceri e che funge da percorso di riflessione, di riscatto e come momento di crescita".     

Aldo Fabozzi,
Provveditore Regionale della
Amministrazione Penitenziaria in
Lombardia
Per quanto riguarda il punto di vista delle Istituzioni penitenziarie è stato portato dal Provveditore Regionale, Aldo Fabozzi, che ha spiegato come "Si tratti di un'iniziativa in linea con i dettati del Ministero della Giustizia. Uno dei nostri obiettivi principali è quello di qualificare il tempo dei detenuti e la rieducazione e il recupero può, anzi, spesso avviene attraverso la letteratura e la cultura".

La Console ecuadoriana, Narcisa Soria Valencia, si è detta "Felice di essere in una 'fabbrica del sapere' come è un'Università, per presentare e lanciare questa iniziativa culturale che si lega perfettamente al concetto del 'buen vivir" insito nella Costituzione ecuadoriana. Un premio letterario che nasce con l'Ecuador, ma che potrà essere ampliato e aperto a tutti". 

Narcisa Soria Valencia,
Console Generale dell'Ecuador a Milano
Rivolgendosi poi al Provveditore Fabozzi, insieme al quale ha firmato, nell'occasione, il protocollo d'intesa per questo progetto culturale, il console dell'Ecuador ha aggiunto: "Lo ringrazio perchè si è dimostrato un uomo di grande sensibilità e che sta facendo un grande lavoro per i detenuti e nello specifico per i detenuti ecuadoriani".

Molto presto si conosceranno i dettagli di questo primo Concorso Nazionale di Poesia "Le Ali della Libertà", che vuole proprio essere un volo delle emozioni, delle speranze, ma anche delle paure di chi, commesso un errore, sente il peso di un colpa, ma vuole, si spera, cambiare per ricominciare e ricominciare guardandosi dentro e lasciando uscire i propri pensieri, le proprie parole, trasformandole in poesia, può essere sicuramente un primo passo per ottenere un paio di ali che portino ad una nuova e rinnovata libertà. 

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