giovedì 27 marzo 2014

I grandi tesori affondati e sperduti nei mari dell'America Latina

Nei mari e negli oceani del mondo è stato stimato che si 'nascondano' più di tre milioni di tesori e gran parte di questi è possibile trovarli nelle acque del continente americano. La stragrande maggioranza è formata da reperti di epoca coloniale, quando le navi viaggiavano dall'Europa verso i paesi dell'America Latina.

Per cercare di salvaguardare questi tesori, il governo colombiano, ad esempio, comincerà quest'anno ad applicare la Lagge sul Patrimonio Sommerso. Nei Caraibi sono affondate circa 1300 tra navi e galeoni e tra questi alcuni potrebbero nascondere un carico di grande interesse economico, come ha dichiarato la ministra della Cultura colombiana, Mariana Garcés.



Una delle navi sotto osservazione nelle acque colombiane è il Galeone San José, che fu affondato dalla flotta inglese nel giugno del 1708 poco dopo essere partito da Cartagena verso Cuba. Al suo interno trasportava 11 milioni di monete d'oro, che attualmente potrebbero valere 5.000 milioni di dollari ovvero il più grande tesoro della storia. Un bottino che viene preteso anche dalla Spagna che assicura che quella nave apparteneva alla sua flotta militare.

Un'altra nave molto 'ricercata' dai cacciatori di tesori è la "Nuestra Señora de Juncal", che naufragò il 31 ottobre 1631 nella Sonda de Campeche, nella penisola della Yucatán, in Messico. Secondo quanto scritto dall'allora vicere della Nuova Spagna, il marchese de Cerralbo, la nave trasportava 1.077.840 pesos, il più grande carico di monete mai uscito dal "Nuovo Mondo".

Sempre appartenente alla flotta della Nuova Spagna, anche la "Nuestra Señora de la Limpia y Pura Concepción", che affondò nel 1641 dopo aver colpito una barriera corallina a circa 120 chilometri dalla costa nord della Repubblica Dominicana. I sopravvissuti hanno raccontato che le stive della nave non erano sufficienti a contenere la ricchezza del prezioso carico. Gli esperti hanno valutato la fortuna trasportata dalla nave intorno ai 200 milioni di dollari, tra lingotti d'oro, d'argento, seta e ceramiche cinesi.

Un uragano è stato il motivo dell'affondamento, nel 1622, della "Nuestra Señora de Atocha", che trasportava un carico di lingotti d'oro, argento e pietre preziose che arrivavano dalla colonie spagnole in Perú, Colombia e Messico e che è stato valutato intorno ai 400 milioni di dollari. Il galeone "Santísima Trinidad", proprietà della Corona spagnola, naufragò 1711 quando si trovava a solo 24 chilometri dalla costa de L'Avana. Anche in questo caso un uragano è la causa del suo affondamento e nella stiva ospitava un carico composto da barre d'oro, lingotti d'argento e monete. Un tesoro valutato anche questo sui 400 milioni di dollari.

La fregata di guerra "Juno", che faceva parte della flotta iberica, è affondata nel mese di ottobre del 1802 davanti alle coste della Virginia (Usa), dopo che una tempesta aveva spezzato l'albero maestro. A bordo c'erano 425 persone, tra uomini, donne e bambini, che viaggiavano da Cuba verso la Spagna insieme ad un carico di 22 tonnellate di argento per un valore attuale di circa 500 milioni di dollari.

Il "San Sebastian" era un galeone spagnolo che arrivava dalle Filippine e che si schiantò contro le barriere coralline vicino a Punta Reyes nello Stretto di Magellano, nelle acque cilene. Sebbene il relitto sia stato identificato e si trovi in acque non molte profonde, i tentativi di recuperare il possibile tesoro che è rimasto a bordo sono per ora andati falliti.

"Nel Río de la Plata ci sono circa 2000 navi affondate e tra queste, almeno quindici, hanno a bordo dei tesori. Anche altre possono avere carichi preziosi, ma non ne sono certo", ha dichiarato Rubén Collado, un cercatore di tesori rioplatense. Nato in Argentina, Collado vive e lavora in Uruguay, perchè il mare di fronte alle coste di questo paese ospita un gran numero di navi affondate e tra queste diverse 'ospitano' tesori importanti.

Senza dubbio, il più importante è il Lord Clive. Una nave da guerra inglese che fu affondata dagli spagnoli nel 1763 e che si trova a 350 metri dalla costa di Colonia e solo a sei metri di profondità, ma il tutto coperto da pietre in modo che non potesse essere rintracciata da altre navi britanniche. Pare che a bordo ci siano ancora le 100.000 monete d'oro che trasportava. Sempre in acque uruguaiane si trova la nave spagnola "Salvador", detta anche "Triunfo", naufragata nel 1812 su un banco di sabbia nella baia di Maldonado. Il naufragio provocò la morte di 500 soldati, trasformando questo evento nella peggior tragedia del Río de la Plata. Attualmente i cacciatori di tesori stanno cercando le 110 casse che trasportava, ma nessuno ha mai detto di che cosa fosse composto il carico.

La nave per trasporto di schiavi "Sea Horse" si incagliò e affondò dopo l'attacco da parte di una nave spagnola, nel settembre del 1728. Il fatto accadde davanti all'isola Gorriti e in seguito si scoprì che trasportava illegalmente più di un milione di pesos dell'epoca in monete d'oro e d'argento. All'interno dello scafo della Sea Horse si trovano ancora le catene con le quali erano legati gli schiavi che venivano portati nel continente americano per essere venduti.

fonte infobae.com/Guillermo Feres Castillo

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