mercoledì 19 febbraio 2014

Sebastiao Salgado e la sua Genesi in mostra a Venezia

Sebastiao Salgado, il famoso fotografo brasiliano, espone a Venezia il suo progetto "Genesis", iniziato dieci anni fa alle isole Galápagos e sviluppatosi poi in angoli sperduti del nostro pianeta. Si tratta di "un viaggio alla scoperta del nostro ambiente e del nostro mondo, com'era e com'è", ha detto lo stesso Salgado.

L'esposizione, aperta nei primi giorni di febbraio, rimarrà a Venezia fino all'11 maggio, presso la galleria "Tre Oci" di Venezia. E' composta da 240 fotografie tutte in bianco e nero e che si propongono di "contribuire alla salvaguardia del pianeta, ad un cambiamento nei nostri stili di vita e a creare una nuova armonia tra l'uomo e la Natura", ha detto all'Ansa il fotografo brasiliano che ha appena compiuto 70 anni.

"Noi siamo parte di tutto quello che ci circonda - ha aggiunto Salgado - Noi pensiamo di vivere una vita lunga, ma la natura vive molto più di noi. Non possiamo smettere di pensare che siamo parte di una totalità e per questo il mio progetto è un progetto di vita".

Salgado ha poi criticato il fatto che non si riescano a trovare fondi per stabilire un nuovo rapporto tra l'uomo e la natura, mentre invece si trovano facilmente per costruire aerei da combattimento. "Oggi il nostro impegno deve essere quello di lavorare perchè i deserti non ci divorino, visto che nei prossimi decenni la maggior parte delle persone vivranno concentrati nelle megalopoli", ha affermato il fotografo.

Le 240 fotografie di "Genesis" permettono al pubblico di viaggiare per le selve tropicali dell'Amazzonia, Congo, Indonesia e Nuova Guinea; per i ghiacciai dell'Antartide, nella taiga dell'Alaska, nei deserti dell'America e dell'Africa, sulle montagne del Cile, Argentina e Siberia.

"Io vedo questo progetto come un viaggio potenziale verso la riscoperta del ruolo dell'uomo nella natura. L'ho chiamato 'Génesis' perchè cerco, per quanto possibile, di tornare indietro alle origini del pianeta. All'acqua e al fuoco che crearono la vita, alle specie che sono riuscite a rimanere 'selvagge', alle remote tribù considerate primitive e che hanno resistito alla contaminazione, alle prime forme di insediamento umano", ha concluso Salgado.

fonte Ansa

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