Il Senato argentino ha approvato una legge che ha reso il vino "bevanda nazionale". Ora il governo elaborerà un piano per diffondere le caratteristiche culturali che includono la produzione, la trasformazione, il consumo di vino argentino e le sue tradizioni, oltre a regolamentare l'identificazione di tutti i vini prodotti nel paese latinoamericano con il logo "Bevanda nazionale".
Nello stesso tempo il governo promuoverà lo sviluppo delle economie regionali con azioni connesse alle attività dei servizi legati al settore vitivinicolo. La legge è stata approvata all'unanimità da tutti i senatori presenti.
La cultura del vino in Argentina è ormai più che consolidata e nella storia della 'nascita' del vino forse più famoso della produzione argentina, il Malbec, molto si deve ad un signore francese, Michel Aimé Pouget, ingegnere agronomo che nel XIX secolo emigrò in Cile, dove fu contattato da Domingo Faustino Sarmiento, politico e giornalista argentino che era stato esiliato nel paese andino.
Sarmiento propose a Pouget di sviluppare la coltivazione di uve nella provincia di Mendoza. Il francese avrebbe così fatto arrivare dalla Francia un certo numero di uve che in Argentina non c'erano come il cabernet sauvignon, il pinot noir, che si sarebbero poi 'trasformate' nell'uva più popolare in Argentina: il malbec.
In questo modo si può dire che uno sconosciuto francese è diventato il 'padre' di un'industria, quella vinicola, che in Argentina genera un fatturato annuo pari a 2,500 milioni di dollari. L'Argentina non ha però scordato Pouget tanto che dal 2011 viene omaggiato con una celebrazione speciale conosciuta come la Giornata Mondiale del Malbec.
Questa giornata ricorre ogni anno il 17 aprile, giorno nel quale, nel 1853, fu presentato il progetto per creare la Quinta Agronómica di Mendoza, prima scuola di agricoltura argentina e dove Pouget ha posto le basi per la nascita dell'industria del vino in Argentina.
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