giovedì 18 ottobre 2012

Perù: mortalità infantile abbassata del 76%


Nella lotta alla mortalità infantile, il Perù è il primo paese latinoamericano e il settimo al mondo ad essersi adoperato tra il 1990 e il 2011, riuscendo ad abbassare il tasso del 76%, secondo il Fondo dell’Onu per l’infanzia (Unicef). 

Nell’ambito di un incontro a Lima con il ‘tavolo di concertazione per la lotta alla povertà’, il rappresentante dell’Unicef nel paese, Paul Martin, ha fornito i nuovi dati, ricordando che nel 1990 il Perù era quarto nella lista dei paesi con il più alto tasso di mortalità infantile del pianeta, con 75 decessi ogni 1000 nascite; nel 2011 il tasso è sceso a 18 decessi ogni 1000 nascite.


Il progresso è attribuito al miglioramento dei servizi sanitari nelle aree rurali e al controllo delle infezioni respiratorie e delle malattie diarroiche acute, a cui ha contribuito anche la promozione di campagne di vaccinazione. Tuttavia, nel 2011 si sono registrate 11.000 vittime tra i bambini al di sotto dei cinque anni di età, 5000 di neonati che non avevano ancora compiuto un mese, prevalentemente per polmonite e malattie diarroiche. L’indice più alto di mortalità infantile si registra nella regione andina di Puno; il più basso a sud, nella regione di Tacna.

Nel 2001, la firma dell’Accordo di conversione del debito e gli impegni presi dall’Italia nel corso del Gruppo consultivo di Madrid, hanno dato un nuovo impulso alle relazioni tra il paese e la Cooperazione Italiana. I programmi promossi dalla nostra Cooperazione in Perù riguardano la lotta alla povertà e la ricerca di nuovi efficienti iniziative volte allo sviluppo del paese. 

I settori nei quali si focalizzano queste attività sono principalmente formazione e informazione, sanità e governo. Significative anche le iniziative intraprese nel settore economico che vanno da piani per lo sviluppo dell’agricoltura, a progetti riguardanti commercio e turismo, fino a quelli nel settore industriale, artigianale e finanziario.

fonte cooperazioneallosviluppo.esteri.it

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