lunedì 26 marzo 2012

A Montevideo l'ultima tappa di "Written in Italy"

"Written in Italy", la prima biblioteca italiana itinerante di letteratura tradotta all’estero, aveva iniziato il suo 'viaggio' dall'Argentina, un viaggio che ora si è concluso, dopo dodici tappe, ancora in America Latina, questa volta in Uruguay a Montevideo con l'esposizione presso la Biblioteca Nacional de Uruguay. Dodici tappe, oltre quattro anni di progetto, più di centomila chilometri percorsi al seguito della letteratura italiana di ogni tempo. Una esperienza senza precedenti che ha vissuto il suo epilogo a Montevideo, alla Biblioteca Nacional de Uruguay.

Le precedenti tappe, prima in Italia, a Foggia, Roma, Leuca e Bologna, poi all'estero a Còrdoba in Argentina, Skopje in Macedonia, Vilnius in Lituania, Amsterdam in Olanda, Seoul in Corea del Sud e Doha in Qatar, hanno raccolto oltre 8.500 visitatori in questo faticoso ma entusiasmante cammino. L'ultima tappa è in un paese latinoamericano, l'Uruguay, dove vivono oltre 600mila italiani e dove si diressero molti connazionali durante la prima ondata migratoria che durò dal 1875 al 1900.


Nata come iniziativa privata inseguendo il lungimirante tentativo di allestire la prima biblioteca di letteratura italiana tradotta all'estero, la mostra "Written in Italy" ha incassato il patrocinio dei Ministeri per gli Affari Esteri e per i Beni e le Attività Culturali e poi la collaborazione di alcune tra le più importanti personalità della cultura italiana. All'allestimento della biblioteca e dell'esposizione, ad oggi l'unica del genere che sia mai stata curata in Italia, hanno preso parte donando libri e importanti documenti 30 editori italiani e 12 stranieri, 53 scrittori, 12 Istituti Italiani di Cultura, 10 agenzie letterarie e 15 Ambasciate d'Italia.

"Written in Italy" in Uruguay è stata organizzata su iniziativa dell'Ambasciata d'Italia e dell'Istituto Italiano di Cultura. In esposizione circa 500 traduzioni in rappresentanza di 400 autori italiani di ogni epoca, di 47 lingue ufficiali e 16 alfabeti. "Un patrimonio che contiene anche libri molto importanti", ha osservato alla viglia dell'evento l'ambasciatore Leggeri, "testi che sono fisicamente appartenuti ai più grandi scrittori italiani del Novecento, penso a Pasolini, Moravia, Soldati, Buzzati, Calvino e molti altri. Questa mostra, inoltre, capita anche nell'anno della cultura italiana in Uruguay, che noi celebreremo con molte iniziative tra cui questa mostra singolare e così affascinante".

fonte Aise

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