mercoledì 22 febbraio 2012

A Parigi una mostra di libri fotografici degli ultimi 80 anni della storia latinoamericana

Nello spazio parigino del BAL, il pubblico francese e non solo, può visitare una mostra di libri di fotografie che 'raccontano' gli ultimi 80 anni in America Latina. Una mostra curata da Horacio Fernández e che presenta 40 esemplari originali provenienti da 19 paesi latinoamericani.

L'idea di realizzare una mostra simile è nato nel 2007 nel corso del primo Forum Latinoamericano di Fotografía a São Paulo in Brasile. L'obiettivo è quello di far conoscere quello che il fotografo Martin Parr ha descritto come "il segreto meglio custodito della storia della fotografia: i libri delle foto dell'America Latina".

Una parte dell'esposizione è dedicata a temi storici con il fine di proporre un resoconto visuale di quello che è stata l'America Latina nel corso del XX secolo. L'oscillazione tra riformismo e conservatorismo si riflette nei vari libri di fotografie, sia quelli di contestazione, sia quelli di propaganda.


L'opera "Amazônia" del 1978, realizzato da Claudia Andujar e George Love e che racconta i popoli originari di questa regione, al momento della sua uscita fu bloccato dall'allora governo brasiliano che progettava di costruire un'autostrada nella foresta amazzonica.

Un'altra caratteristica dei libri di foto latinoamericani è l'interesse sulle città che trasformano il paesaggio che le circonda. Nella sua opera "Sistema Nervioso" (1975), la venezuelana Barbara Brändli descrive la città di Caracas come uno spazio di "caos, improvvisazione, comicità e grottesco".

Molti dei libri esposti a Parigi mescolano la letteratura con le immagini. E' il caso di "Alturas de Macchu Picchu" (1954), che riunisce un testo del Premio Nobel per la Letteratura, Pablo Neruda, con le foto del peruviano Martín Chambi. "Paranóia" (1963) contiene poesie di Roberto Piva e foto del brasiliano Welsey Duke Lee. Ci sono anche pezzi molto rari e in qualche caso che sembravano irrimediabilmente scomparsi come "El rectángulo en la mano" (1963) del cileno Sergio Larraín, opera della quale sono rimaste solo quattro copie in tutto il mondo.

Dopo la tappa francese, la mostra si sposterà a Madrid, quindi a novembre sarà la volta di New York e ancora in Brasile all'Istituto Moreira Morales di São Paulo e in Argentina al Museo del Libro e della Lingua a Buenos Aires.




fonte BBC Mundo

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