giovedì 22 dicembre 2011

L'apocalisse dell'Amazzonia, per ora, è rinviata

Il Brasile pare "averci pensato un po'" e dopo aver approvato al Senato la proposta del nuovo codice forestale, che di fatto metteva in serio pericolo l'equilibrio di una delle zone più importanti per l'ecosistema del pianeta, ha rinviato al marzo 2012 la sua approvazione alla Camera dei deputati. Una decisione che per il momento scongiura il pericolo, ma che non è una soluzione, è solo un rinvio deciso forse per evitare imbarazzo al Brasile che si appresta a ospitare il vertice Rio+20.

Le modifiche alla legge forestale prevedono una amnistia per la deforestazione illegale, e il considerevole aumento dell'area che può essere deforestata legalmente. I dati del governo brasiliano mostrano che ben 79 milioni di ettari di foresta in Brasile - un'area grande del Regno Unito e Francia messi assieme - potrebbero essere lasciati privi di protezione, rilasciando se distrutti, 29 miliardi di tonnellate di carbonio in atmosfera. Inoltre sarà consentita la piantumazione di specie aliene come compensazione delle foreste abbattute, il che significa la sostituzione della foresta pluviale con piantagioni commerciali.


"Sarà una tragedia per il Brasile e per il mondo intero, se si annulla  un decennio di successi per tornare agli anni bui della deforestazione" ha dichiarato il direttore del WWF internazionale, Jim Leape. Gli fa eco Paulo Adario, della campagna Amazzonia di Greenpeace: "Il testo approvato è un disastro per l'Amazzonia e per tutte le foreste brasiliane Il Codice nuovo codice forestale invita a deforestare, e ha iniziato a provocare danni in Amazzonia.."
Questo momentaneo stop alla votazione definitiva della legge, come detto, non risolve il problema dell'apocalisse che incombe sull'Amazzonia, zona che la presidente Dilma Rousseff, in campagna elettorale, aveva promesso di difendere dalla distruzione. Il nuovo codice forestale non sembra andare proprio in questa direzione.

fonte salvaleforeste.it

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