Il fascino del nostro pianeta e della nostra storia di uomini è anche quello che entrati nel terzo millennio, dove ogni nostra azione può essere monitorata, sezionata, controllata, esistono luoghi dove esistono tribù indigene che non hanno mai 'incontrato' l'uomo cosiddetto civilizzato. Uomini e donne che vivono di ciò che la natura gli offre. Cacciano con archi e frecce, spesso con cerbottane. Le loro case hanno una struttura molto leggera, fatta di legno e foglie di palma, appena sufficiente per appendervi sotto un’amaca.
Sono i popoli più vulnerabili del pianeta e molti tra questi, vivono
in fuga costante, per sfuggire all’invasione delle loro terre da parte
di coloni, taglialegna, esploratori petroliferi e
allevatori di bestiame. Spesso, hanno visto morire amici e parenti,
colpiti da malattie introdotte dall’esterno o massacrati impunemente
dagli invasori. In questo caso la civiltà diventa solo una
minaccia, perchè quello che noi chiamiamo progresso, per questi
uomini diventa un pericolo mortale. La civiltà non li rende più felici e
nemmeno più sani. Queste tribù isolate sono tutte
estremamente vulnerabili a malattie come l’influenza o il comune
raffreddore che vengono trasmessi dagli esterni, contro cui non hanno
difese immunitarie: il rischio di ammalarsi costituisce per
loro un buon motivo per evitare il contatto.
L'Amazzonia è un territorio immenso e Survival, l'organizzazione
mondiale che sostiene ed opera per i diritti delle popolazioni tribali,
lavora costantemente per sensibilizzare e mobilitare
l'opinione pubblica e comunicare il più possibile la situazione che
questi popoli stanno vivendo e patendo. Un percorso difficile, che
spesso si scontra con il potere politico ed economico, ma
che sta contribuendo a difendere in qualche modo i diritti di questi
essere umani, che chiedono ‘solo’ di poter vivere sulle loro terre, tra
i loro alberi e i loro animali.
Dighe, disboscamento, perforazioni petrolifere, strade, inquinamento questa la 'civiltà' che sta uccidendo queste tribù, che devono essere protette così come le foreste da cui dipende la loro sopravvivenza. Civiltà deve significare avere uno sguardo allargato sul mondo, quindi anche preoccuparsi di questi popoli, ma non nel senso di considerarli come dei reperti zoologici o archeologici da tutelare.
Dighe, disboscamento, perforazioni petrolifere, strade, inquinamento questa la 'civiltà' che sta uccidendo queste tribù, che devono essere protette così come le foreste da cui dipende la loro sopravvivenza. Civiltà deve significare avere uno sguardo allargato sul mondo, quindi anche preoccuparsi di questi popoli, ma non nel senso di considerarli come dei reperti zoologici o archeologici da tutelare.
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