Negli ultimi due anni sono stati venduti 60 milioni di litri di tequila 'pirata'. Oltre 520 milioni di dollari di 'fatturato' di liquore 'falso' per quella che è la bevanda più emblematica del Messico. Il Consiglio Regolatore della Tequila del Messico ha confermato che otto bottiglie su dieci che si vendono come tequila non soddisfano gli standard di qualità. Un 'inganno' che può comportare anche gravi rischi per la salute.
In base ad una ricerca effettuata dal settimanale messicano 'Millenium', negli ultimi due anni la vendita di tequila adulterata ha superato i 7.200 milioni di pesos messicani. La vendita di 60 milioni di litri di questa tequila falsa ha comportato anche la nascita di una serie di marche, oltre 400, 300 delle quali arrivano da fuori del Messico. La denominazione di origine controllata stabilisce che solo a Jalisco e in alcune località di Guanajuato, Michoacán e Nayarit si produce l'agave che serve a preparare la tequila con gli standard di certificazione e qualità.
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martedì 31 luglio 2012
venerdì 8 giugno 2012
Il Pisco peruviano premiato negli Stati Uniti
Il Pisco Portón di Johnny Schuler si è imposto nel Chairman’s Trophy 2012 “Ultimate Spirits Challenge”, uno dei principali concorsi internazionali di distillati. Nell’evento, realizzato a New York, la tipica bevanda latinoamericana ha conquistato il primo posto con 92 punti su 100 nella categoria mosto verde acholado.
“Questo primo premio è stato ottenuto grazie allo sforzo di tutte le mani peruviane che lo elaborano, dagli uomini alle donne nei campi, che irrigano, concimano, potano, vendemmiano; e poi a tutta la squadra della cantina che lo riceve, fermenta, distilla, riposa e imbottiglia”, ha dichiarato Schuler.
Inoltre, ha evidenziato l’importanza “per tutti i produttori che stanno esportando negli Stati Uniti. Siamo già circa 20 marche peruviane nel mercato nordamericano, e riconoscimenti così rilevanti come questo, rinvigoriscono la categoria Pisco”.
Il pisquero è stato chiaro nel segnalare che manca ancora molta strada da percorrere, considerando che il mercato degli 'spiriti' è dominato da vodka, rum, tequila e gin.
“Questo primo premio è stato ottenuto grazie allo sforzo di tutte le mani peruviane che lo elaborano, dagli uomini alle donne nei campi, che irrigano, concimano, potano, vendemmiano; e poi a tutta la squadra della cantina che lo riceve, fermenta, distilla, riposa e imbottiglia”, ha dichiarato Schuler.
Inoltre, ha evidenziato l’importanza “per tutti i produttori che stanno esportando negli Stati Uniti. Siamo già circa 20 marche peruviane nel mercato nordamericano, e riconoscimenti così rilevanti come questo, rinvigoriscono la categoria Pisco”.
Il pisquero è stato chiaro nel segnalare che manca ancora molta strada da percorrere, considerando che il mercato degli 'spiriti' è dominato da vodka, rum, tequila e gin.
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