lunedì 7 luglio 2014

"La Saeta Rubia" ora brilla nel cielo

La finale del Mondiale di calcio in Brasile avrà uno spettatore speciale quest'anno, uno spettatore che è andato ad occupare il suo posto tra le stelle del cielo, lui che una stella, del calcio, lo è sempre stata. All'età di 88 anni si è spento a Madrid Alfredo Di Stéfano, calciatore argentino, naturalizzato spagnolo, vera leggenda del calcio e del Real Madrid.

Il cuore di Di Stefano non ha retto, dopo l'attacco cardiaco che lo ha colpito sabato scorso mentre usciva da un ristorante di Madrid. "La Saeta Rubia" come tutti lo chiamavano è stato considerato dalla Fifa uno dei cinque migliori giocatori del XX secolo e qualcuno, a buon diritto, lo considera più forte anche di Pelè e Maradona.


Un giovanissimo Alfredo Di Stefano
Alfredo Di Stéfano aveva cominiciato a giocare a calcio nel River Plate, lui nato nel el barrio porteño de Barracas. Era il 1945 e l'attaccante giocò 17 partite senza segnare un gol e per questo fu ceduto, l'anno dopo, all'Huracán dove realizzò 10 gol in 27 partite. Nel 1949 uno sciopero dei calciatori in Argentina, portò Di Stefano, così come tanti suoi colelghi dell'epoca, a valicare i confini per cercare fortuna altrove. 

Di Stefano scelse la Colombia, vestendo la maglia del club "Millonarios" di Bogotá, dove mise a segno 90 gol in 101 partite. Fu per quattro volte campione di Colombia e per due volte capocannoniere della Liga cafetera. La sua vita e la sua carriera cambiarono nel momento in cui venne visto dai dirigenti del Real Madrid nel corso di un'amichevole con il Millonarios, vinto dai colombiani 4-2. Alla partita era presente il mitico presidente delle 'merengues', Santiago Bernabéu, che personalmente volle incontrare Di Stefano a cui propose di vestire la camiseta blanca.

Nel Real Madrid Di Stéfano ha giocato 11 anni, vincendo 5 Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale e 8 campionati spagnoli. Per cinque anni è stato capocannoniere della Liga e quattro di queste consecutivamente. Nel 1957 e nel 1959 fu premiato con il Pallone d'Oro e nel 1958 fu anche il capocannoniere della Coppa dei Campioni.

A livello di nazionale, Di Stefano ha vestito la maglia dell'Argentina solo sei volte e mai in un Mondiale, mentre, una volta naturalizzato spagnolo, con le 'Furie rosse' ha giocato 31 partite, diventando il massimo realizzatore in nazionale fino a che nel 1990 non venne superato da Emilio Butragueño.

Dopo essersi ritirato, nel 1967 ha iniziato la carriera di allenatore, guidando otto squadre, tra le quali il Boca, il River e il Real Madrid e vinse sei campionati. Nel 2000 è diventato presidente onorario del Real e insieme a Pelè, Maradona, Beckenbauer e Cruyff, forma il quintetto dei giocatori più forti di sempre del XX secolo.

fonte infobae.com

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