martedì 24 giugno 2014

Diego, la speranza di una specie quasi estinta alle Galapagos

Sebbene viva in cattività e abbia circa 130 anni , può vantare circa 800 'figli'. Lui è Diego, una tartaruga che è diventata la speranza di sopravvivenza della sua specie, la Chelonoidis hoodensis dell'isola Española, nell'arcipelago della Galápagos, e la cui esistenza era seriamente minacciata.

Negli anni 70, dopo una spedizione sull'isola Española per censire la popolazione delle tartarughe, venne segnalata la presenza di soli due maschi, tra l'altro non in età riproduttiva,  e dodici femmine. Davanti a questa allarmante situazione, la ricerca di un maschio attivo della stessa specie è diventato un obiettivo primario e in ogni parte del mondo.


Nel 1975 una tartaruga gigante è stata individuata in un parco zoologico di San Diego, in California, da dove è stata rimpatriata nelle isole Galápagos per iniziare un programma di riproduzione di tartarughe in cattività. Diego, che era stato catturato e portato altrove da qualche spedizione tra il 1900 e il 1930, al suo arrivo al centro di Isla Santa Cruz, si è dimostrato un esemplare dominante, aggressivo e anche molto attivo sessualmente.

Víctor Carrión, tecnico del Parco Nazionale delle Galápagos ha spiegato all'agenzia Andes, che è molto difficile determinare quante delle 2500 tartarughe nate in cattività siano 'opera' di Diego e quali degli altri due maschi portati sull'isola Española negli anni 70. In ogni caso si stima che siano almeno 800 i discendenti di “Super Diego”, come lo chiamano al centro di Isla Santa Cruz.

Carrion ha spiegato che grazie al programma di allevamento in cattività delle tartarughe, iniziato con Diego, la popolazione delle Chelonoidis hoodensis si è poco a poco stabilizzata e ha portato anche all'inizio della riproduzione delle tartarughe anche allo stato selvatico, proprio sull'isola Española.

Cristian Sevilla, un altro tecnico del centro, ha spiegato che i programmi di riproduzione di tartarughe in cattività hanno ottenuto eccellenti risultati e sono stati estesi anche ad altre isole delle Galápagos. Ha poi sottolineato che gradualmente il programma sarà ridotto quando la popolazione di tratarughe si sarà stabilizzata e si procederà ad un controllo delle condizioni perchè possano riprodursi naturalmente e in sicurezza.

I fattori che hanno messo a rischio la popolazione delle tartarughe dell'isola Española, sono stati sia la caccia incontrollata da parte delle baleniere e dei pirati, sia l'introduzione sul territorio di cani, gatti, maiali e capre, che mangiavano quello di cui abitualmente si nutrivano le tartarughe, oltre a distruggere i loro nidi. Ora, le politiche di conservazione applicate nel Parco Nazionale delle Galápagos hanno messo sotto controllo questa situazione  e hanno consentito di ricostituire le popolazioni di animali minacciati come tartarughe, iguana e uccelli.

Il Solitario George
Purtroppo per un successo come quello di Diego e i suoi discendenti, c'è ancora l'amara sconfitta per non essere riusciti a salvare la specie del "Solitario George", la tartaruga gigante, unico individuo della specie Chelonoidis abingdonii, che fu trovato nell'isola Isla Pinta nel 1971 e che è una delle icone delle isole Galapagos. Nonostante i ripetuti sforzi per cercare di farlo accoppiare, George è morto nel 2012 senza lasciare figli, diventando, suo malgrado, il simbolo delle lotta contro l'estinzione delle specie animali.

A sua volta, Diego è diventato il simbolo della conservazione e della speranza per la stabilizzazione della sua specie che era sul punto di scomparire. Attualmente, delle 14 specie che abitavano le isole Galápagos, 10 sono ancora in vita. La scomparsa delle altre è stata causata dall'intervento dell'essere umano, dalla attività vulcanica e da alcuni parassiti introdotti sull'isola.

fonte www.andes.info.ec

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