venerdì 30 maggio 2014

Anche Cher si mobilita per salvare Arturo, unico orso polare d'Argentina

La cantante e attrice statunitense Cher, attraverso la sua pagina Twitter, ha lanciato una denuncia sulle condizioni dell'unico orso polare che vive in Argentina, Arturo, ospite delo zoo di Mendoza. Cher si è rivolta direttamente alla presidente argentina Cristina Fernández, perchè faccia qualcosa.

La sessantottenne star del mondo del cinema e della musica, non le ha certo mandate a dire alla 'prima donna' argentina. "Non piangere per lui Argentina?. Non ci sono lacrime di Cristina Fernández de Kirchner per le torture che subisce l'orso polare Arturo. Le sue mani si macchieranno di sangue quando lui morirà", ha scritto Cher su Twitter.


Una scena dal film
"Stregata dalla luna"
La vincitrice del Premio Oscar nel 1988 per la sua interpretazione nel film "Stregata dalla luna", si aggiunge così alla lunga lista di persone che hanno sposato la campagna per trasferire l'orso in una riserva in Canada, come viene chiesto fin dalla fine dello scorso anno, da diverse organizzazioni ecologiste e di difesa dei diritti degli animali.

Inoltre Cher ha chiesto ai suoi fans di retwittare il contenuto del suo messaggio per far conoscere a più persone possibili la situazione di Arturo e anche per convincere altri suoi colleghi dello star system ad unirsi a questa campagna. 

L'orso Arturo
Il caso di Arturo, l'unico orso polare in Argentina, è arrivato alla ribalta dei media quando una forte ondata di calore ha messo a rischio la sua vita e suggerito un possibile trasferimento in Canada. Tuttavia, nel mese di febbraio, un gruppo di esperti, insieme a veterinari e a funzionari provinciali, ha condotto un attento studio sull'animale, scartando l'ipotesi di una trasferimento a causa della sua non più giovane età: Arturo ha 28 anni. 

Restano in ogni caso le pesanti accuse sullo stato precario delle strutture dello zoo di Mendoza, che è da tempo nel mirino delle associazioni ambientaliste, che tempo fa avevano sollevato non poche polemiche anche per la morte di un leone, sempre ospitato da questo zoo ai piedi della Cordigliera delle Ande 

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