venerdì 7 marzo 2014

Specie animali minacciate dal traffico illegale in America Latina

A Londra, qualche settimana fa, si è svolto un incontro con rappresentanti provenienti da 45 paesi dove si è firmato un accordo per la lotta al traffico illegale di specie animali e anche vegetali nel mondo. Un business che fattura, solo in Africa, 19.000 milioni di dollari all'anno.

Se l'Africa è continente più minacciato, anche l'America Latina soffre di questo fenomeno, anche se è meno pubblicizzato a livello mondiale e forse perchè non esistono, come per altri paesi, specie 'carismatiche' come il rinoceronte o il panda. Un problema che, sebbene invisibile, è altrettanto enorme.



Secondo alcuni dati diffusi dal WWF, in Brasile si genera il 10% di questo traffico mondiale illegale di specie animali e vegetali, un traffico che vale circa 10.000 milioni di dollari. "In Sud America siamo più colpiti nelle specie esotiche e per l'estrema deforestazione. Non esiste uno stretto controllo da parte delle autorità per evitare questo commercio illegale della nostra fauna", ha detto Bernardo Ortiz-von Halle dell'organizzazione Traffic.

"L'inesistenza di un controllo e l'avidità dei commercianti di animali ha portato al rischio di estinzione di specie animali della regione e quando una 'finisce', si comincia subito con un'altra e in questo modo spazziamo via la nostra fauna", ha aggiunto Ortiz, in un'intervista a BBC Mundo.

Tra le specie animali che corrono seri pericoli in America Latina, ci sono gli squali, che stanno subendo una vera e propria persecuzione in entrambi gli oceani per via delle loro pinne, delle quali c'è una fortissima domanda in paesi come la Cina e questo mette in serie pericolo la popolazione di 'tiburones'.  Secondo i dati in possesso di alcune organizzazioni animaliste, ci sono alcuni squali, come quelli delle barriera corallina del Pacifico, che hanno visto ridursi del 10% la propria popolazione.

Un altro animale tra i più cacciati in America Latina è sicuramente il giaguaro, il felino più grande che abita le foreste di questa parte del pianeta. "Sono pochissimi i paesi che hanno un controllo rigoroso per evitare che venga cacciato", ha spiegato Ortiz. In questo caso però non è solo la caccia illegale una delle ragioni per le quali si sta riducendo il numero dei giaguari, anche la deforestazione che sta vivendo questo continente riduce la frontiera naturale tra uomo e felino, che spostandosi si avvicina sempre più agli allevamenti di bestiame e di conseguenza, l'uomo, per difendere il proprio patrimonio, deve cacciarlo.

C'è poi una specie, il merluzzo nero o baccalà australe, che si riproduce in una specifica zona: nel sud dell'Oceano Atlantico, molto vicino alla regione patagonica. Il merluzzo nero è un caso particolare: la sua carne esotica è molto apprezzata all'estero, ma anche sul mercato locale e questo significa un'alta domanda alla quale è difficile supplire in maniera solo legale. Questo ha portato ad un super sfruttamento della specie, in modo illegale, da parte dei pescatori provenienti dai paesi asiatici.

Un'altra specie animale tipica dell'America Latina è la vigogna, un camelide che vive sulle Ande e la cui lana pregiata veniva usata dagli Inca per tessere gli abiti solo dei re. Nello scorso mese di gennaio è stata denunciata l'uccisione di 100 vigogne nella zona di Ayacucho, nel nord del Perù. La ragione di tale mattanza è una sola: la lana di questi animali è la più cara al mondo. Per ogni chilo di lana grezza si arriva a pagare quasi 500 dollari.

In questo caso stiamo parlando di una specie protetta, perchè verso la fine degli anni '60 la popolazione della vigogna in America Latina stava per scomparire, ma un accordo tra governo e commercianti ha salvato la situazione e ora, nella zona a nord del paese andino, si contano circa mezzo milione di esemplari di questo animale. Nonostante la protezione, il bracconaggio è purtroppo un problema presente.

Infine il caso del cetriolo di mare, che fino a qualche anno fa non era nemmeno considerato, ma da quando è stato scoperto, è diventato un prodotto esotico molto richiesto e si è iniziato a pescarlo senza misura, nonostante questa specie si trovi a 800 metri di profondità. Il cetriolo di mare oltre ad essere utilizzato in alcuni piatti esotici, viene anche venduto come specie esotica per gli acquari. In Messico esiste un chiaro divieto di pesca di questo animale senza autorizzazione del governo. 

"Questo animale - come dice Bernardo Ortiz-von Halle - è una tra le specie più minacciate e questo lo fa salire di prezzo vertiginosamente. E' un circolo vizioso".

fonte BBC Mundo/Afp

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