mercoledì 12 marzo 2014

Ecuador: facoltà universitaria per collegare le politiche urbane con il 'Buen Vivir"

L'urbanista inglese, David Harvey
In Ecuador presso l'Istituto de Altos Estudios Nacionales (Iaen), dove si svolgono corsi post laurea, verrà istituita una cattedra che vuole collegare le politiche urbane con la strategia nazionale del Buen Vivir. 

L'obiettivo è quello di costruire "una buona città" che riflette "una buona vita", ha spiegato, all'agenzia Efe, il professor David Harvey, prestigioso urbanista inglese che dirigerà la facoltà: il Centro Nazionale per il Disegno e la Strategia Territoriale del Iaen.


Per Harvey, che è anche docente all'Università di New York, l'obiettivo è costruire "città non solo per i ricchi" nelle quali i servizi si concentrano per soddisfare direttamente le necessità di coloro che più hanno. Si tratta, ha aggiunto, di costruire una città "per tutti", che sia il punto di partenza per una "società più giusta", che includa tutta le gente e non solo un certo segmento della popolazione.

Harvey, conosciuto come "l'urbanista rosso", crede che il 'Buen Vivir' che viene indicato nelle Costituzioni di Ecuador e Bolivia, sia un concetto che si basa sulla ricerca dell'equilibrio tra essere umano e natura, ma poichè si tratta di un concetto astratto, è necessario che sia concretizzato con politiche che realizzino questo 'buen vivir' per tutti. 

In Ecuador "abbiamo città con forte inquinamento e con un alto livello nella congestione del traffico. Mi sembra che questo non sia il Buen Vivir", ha commentato Harvey, che afferma come ora le città debbano affrontare problemi derivati da una visione dello sviluppo basata sulla concentrazione dei servizi in determinati spazi dove operano i gruppi di potere.

Inoltre, un altro obiettivo della nascente facoltà dovrà essere quello di vedere come la gente possa partecipare nella formulazione delle politiche urbane, soprattutto in relazione all'accesso ai servizi di sanità, alimentazione, educazione e mobilità. Per esempio, secondo Harvey, un obiettivo concreto è quello di "creare laboratori nei quartieri", perchè siano gli stessi cittadini a partecipare alla painificazione dell'urbanismo del Buen Vivir. 

"Ci sono unità geografiche nella città - ha detto il professore inglese - con proprie specificità e questo ha portato ad uno sviluppo geografico diseguale. Per questo motivo è necessario un cambiamento nelle politiche municipali". 

fonte Efe/El Universo

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