mercoledì 26 febbraio 2014

Il maestro Manzi e il suo forte legame con l'America Latina

Alberto Manzi, l'uomo che ha insegnato a leggere e scrivere a milioni di italiani, il maestro nel più puro significato del termine. "Non è mai troppo tardi" è stata una delle trasmissioni simbolo della televisione italiana e che ha portato, negli anni '60, alla licenza elementare quasi un un milione e mezzo di persone. Un maestro controcorrente in quei tempi, un precursore di un nuovo modo di educare.

Nella vita di Alberto Manzi, che è stata raccontata in tv dalla fiction "Non è mai troppo tardi", nella quale il maestro è interpretato da Claudio Santamaria, c'è però anche una grande parte legata all'America Latina, dove Manzi, a partire dal 1955, ogni anno per vent'anni, ha trascorso circa un mese. Un'esperienza che si è poi tradotta in alcuni libri, ma soprattutto nella sua attività pedagogica, insegnando a leggere e scrivere agli indios della foresta amazzonica.


Una foto scattata da Manzi in Perù
(centroalbertomanzi.it)
Manzi, che aveva anche una laurea in Biologia e specializzazione in Geografia, aveva ricevuto dall'Università di Ginevra un incarico per ricerche scientifiche nella foresta amazzonica. “Vi andai per studiare un tipo di formiche, ma scoprii altre cose che per me valevano molto di più”. Nei suoi viaggi in Sud America, scoprì la dura vita degli indios, tenuti nell’ignoranza, perchè deboli erano più sfruttabili. Una situazione per la quale Manzi aveva lottato proprio insegnando in Italia, dando a tutti la speranza di ottenere qualcosa. 

Uno dei libri scritti dopo
l'esperienza in America Latina
Nei suoi viaggi in America Latina, da solo o accompagnato da studenti universitari,  aiutò quelle persone ad organizzare cooperative agricole, indirizzò i contadini verso piccole attività imprenditoriali. Attività che non piacevano a chi deteneva il potere in quei paesi, tanto che Manzi e il suo gruppo vennero accusati di svolgere attività illegali e sovversive. "In Perù e Bolivia, dove la situazione politica si era fatta pesante, non era possibile tornare. Alcuni Stati non mi davano più il visto: non ero una persona gradita...", racconta il maestro, che in ogni caso tornò laggiù, clandestinamente, fino al 1984.

Il libro scritto dalla figlia,
Giulia Manzi
Da questa esperienza così profonda sono nati alcuni romanzi, scritti da Manzi, nei quali vengono raccontate le storie, i personaggi e la vita di quella parte del mondo: "La Luna nelle baracche" del 1974, "El Loco" nel 1979, mentre postumi, nel 2005, sono stati pubblicati "E venne il sabato" e "Gugù".  Questa parte della vita di Alberto Manzi viene raccontata anche nel libro della figlia, Giulia, uscito in questi giorni e che si intitola "Il tempo non basta mai".

fonte centroalbertomanzi.it

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