lunedì 23 dicembre 2013

In Amazzonia, il calcio unisce indigeni e regine di bellezza

Nel cuore dell'Amazzonia, gli indigeni prendono parte al maggior campionato dilettantistico di calcio del mondo, dove...una regina di bellezza può salvare la sua squadra. A Manaos, una delle dodici città che saranno sede del Mondiale il prossino anno, 27.000 giocatori di più di 1000 squadre si affrontano in circa 2000 partite in un campionato conosciuto come "Peladao".

Dopo sette settimane, due squadre di giovani indigeni si disputano, su un terreno abbandonato e circondato da una folta vegetazione, la finale del campionato indigeno di questo inusuale torneo. Qui non ci sono tribune. Solo un centinaio di tifosi tra genitori e amici dei giocatori, tutti riuniti al campo dell'Università federale dello stato di Amazonas.


Altre persone sono sedute sull'erba e si 'gustano' le "tanajuras", grandi formiche che si mangiano vive dopo aver loro staccato la testa per non essere morsicati sulla lingua. Da bere c'è acqua mischiata con farina gialla di manioca, sta in una zucchina svuotata e passa di mano in mano.

"E' una giornata di divertimento per gli indigeni. Necessitano di visibilità e occasioni per mostrare quello che valgono", dice all'agenzia Afp Arnaldo Santos, coordinatore del "Peladao", torneo creato 40 anni fa come festa di quartiere. Un campionato che raggruppa diverse categorie: juniors, femminile, e negli ultimi anni, indigeni. Il "Peladao Principal", per uomini dai 16 ai 39 anni, vede schierate 50 squadre e dura fino alla fine di dicembre.

Nel 'Peladao' ogni squadra
ha la sua Miss
Il torneo ha una particolarità: ogni squadra è rappresentata da una propria regina di bellezza e il suo ruolo può essere determinante. Una squadra che viene sconfitta sul campo, può ribaltare il risultato grazie alla sua 'Miss', se questa viene eletta 'Regina del torneo'. "Nel 1988, l'Arsenal (??) era stato eliminato e potè rientrare in gara grazie alla sua regina", ha raccontato Arnaldo Santos, 70 anni, responsabile del torneo da 15 edizioni. La creazione di un torneo indigeno "è stata un'idea del lider indigeno Jorge Terena", ha spiegato Santos. "Voleva riunire i 20.000 indigeni di diverse tribù che hanno lasciato la foresta e ora vivono a Manaos", una città con due milioni di abitanti. 

Ad un chilometro dal campo di gioco, 12 regine del Peladao Principal sono a bordo di barca ancorata nel rio delle Amazzoni e partecipano ad una trasmissione di una tv locale, in attesa che una giuria decreti chi tra loro sarà la vincitrice.  Tra il primo e secondo tempo della finale avviene l'elezione della Regina, ma in questo caso contrariamente al "Peladao Principal", la vincitrice non ha la possibilità di invertire il risultato. Non importa, il torneo ha ancora una volta riunito una moltitudine di persone, che per un giorno, in mezzo alla foresta, si sono sentite veri protagonisti.

fonte Afp

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