lunedì 21 ottobre 2013

"Comandante Facundo", biografía di Pepe Mujica, una vita che è un vero romanzo

Nei giorni scorsi a Montevideo è stato presentato il libro dello scrittore e giornalista uruguaiano Walter Pernas, "Comandante Facundo. El revolucionario Pepe Mujica", una biografia che è un vero e proprio romanzo come lo è la vita di questo settantottenne, ora alla guida dell'Uruguay.

Si passa dal lavoro nei campi a coltivare fiori, alla sua attività come guerrigliero, dalla sua esperienza in prigione, all'attuale vita di presidente dell'Uruguay. Difficile distinguere le parti 'romanzate' da quelle vere, perchè la vita di Josè Mujica è avvolta, come dice lo stesso Pernas, 'da un'aura di romanticismo'.

Come ha detto ai microfoni dell'agenzia spagnola Efe, l'autore di questa biografia, Mujica è come "un iman per la sua gente", grazie anche alla sua grande forza espressiva. Gli aspetti politici e umani del presidente uruguaiano si possono spiegare solo attraverso il suo passato.

"Mujica richiama l'attenzione della gente per la sua forma umana di trattare con le persone, per come si esprime, per il suo modo di fare 'rustico', per il suo modo di vestire, per come vive...perchè esce dagli schemi di quello che è un politico in tutto il mondo", ha affermato Pernas, che ha aggiunto "Volevo conoscere bene Mujica per capire se non fosse solo un atteggiamento e da dove nasceva questa sua forte personalità".

Il giornalista aveva ben presente che sono già state realizzate molte biografie del presidente, ma che quasi tutte si sono basate su interviste nel quale Mujica parla di se' stesso e del suo credo politico, mentre in "Comandante Facundo", Pernas indaga sulle origini e su coloro che lo conoscono e cosa pensano di lui. 

Mujica ai tempi della
guerriglia armata
Il libro, che è stato appena presentato alla Fiera Internazionale del Libro di Montevideo, parte dalla morte del padre di Mujica, quando aveva solo otto anni e si conclude con la sua uscita di prigione da ex guerrigliero tupamaro al ritorno della democrazia nel paese nel 1985. Per documentarsi, Pernas ha effettuato oltre trenta interviste con amici, familiari, compagni di guerriglia, in una ricerca che è durata più di cinque anni.

Tutti gli intervistati hanno segnalato "il lato fraterno di Mujica, la sua preoccupazione per l'essere umano e la convinzione che se l'essere umano è forte, tutto il resto funziona". Solo alla fine della sua ricerca, Pernas ha intervistato Pepe Mujica, anche per visionare con lui il resto del manoscritto.

Dopo averlo letto, il presidente non ha chiesto assolutamente di ammorbidire o tagliare nulla, nonostante nella storia si  parli di sparatorie, di sequestri e espropri e altre attività violente alle quali Mujica ha partecipato mentre militava nel Movimento di Liberazione Nazionale-Tupamaros. 

I tupamaros sono stati una forma di guerriglia urbana che ha combattuto i vari governi costituzionali degli anni '60 e '70 del XX secolo, in piena Guerra Fredda, rendendosi protagonisti di uccisioni, sequestri, attentati diretti sia ad obiettivi civili sia a leader politici o imprenditori. Il  "Comandante Facundo" al quale si allude nel titolo del libro è uno dei nomi che ha utilizzato Mujica mentre era al comando di un gruppo di guerriglieri e che, secondo Pernas, aveva scelto in riferimento al 'caudillo' argentino Facundo Quiroga. 

Mujica insieme a
Lucia Topolansky
Mujica ha trascorso la sua infanzia e parte della sua adolescenza a Paso de la Arena, un quartiere alla periferia di Montevideo, dove ha frequentato alcuni intellettuali come lo spagnolo José Bergamín e dove ha cominciato a militare in gruppi studenteschi per poi inserirsi tra le fila della guerriglia. Come conseguenza della sua partecipazione alla lotta armata e politica, è rimasto in prigione quattordici anni, per lo più durante la dittatura, dal 1973 al 1985, soffrendo anche delle torture insieme a quella che è la sua attuale compagna nella vita, la senatrice Lucía Topolansky.

Da quando è salito alla presidenza dell'Uruguay, nel 2010, viene definito dai media internazionali il 'presidente più povero del mondo', perchè ha deciso di donare il 90% di ciò che riceve, per il ruolo che ricopre, ovvero circa 9300 dollari al mese, su un totale di 12.000, in modo tale che il denaro venga utilizzato per finanziare attività benefiche o la costruzione di alloggi per tutti, mentre lui vive nella sua fattoria alla periferia di Montevideo e non nel palazzo presidenziale.

fonte Efe

1 commento:

  1. personaggio controverso e affascinante, forse e questo tipo di persona che oggi dopo il ventennio dello psico-nano, serve a questa nazione

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