Temporaneamente ospitato in strutture messe a disposizione dall’Università federale di Rio de Janeiro, con uno stanziamento iniziale di 4,5 milioni di dollari raccolti durante il vertice di un anno fa, per iniziativa del governo del Brasile e del Programma dell’Onu per lo sviluppo (Unpd), è nato nella metropoli carioca il Centro mondiale per lo sviluppo sostenibile Rio+20.
”Servirà a pensare allo sviluppo sostenibile e formulare percorsi per raggiungerlo” ha detto il ministro dell’Ambiente, Izabella Teixeira. Il Centro comincerà a lavorare con cinque specialisti ceduti dal governo e altri cinque dell’Unpd: l’obiettivo è che entro la fine dell’anno assorba almeno 30 ricercatori.
Secondo l'Onu, il Centro ”faciliterà le indagini e lo scambio di conoscenze promuovendo il dibattito internazionale” concentrandosi inizialmente su studi inerenti a clima, povertà e città. Il nuovo organismo è ritenuto dal governo brasiliano il principale lascito di Rio+20, il Vertice che l’anno scorso ha riunito a Rio un centinaio di capi di Stato; raccoglie inoltre gli sforzi di 25 diversi organismi, fra cui università, organizzazioni della società civile, centri di studio, aziende e la Banca nazionale per lo sviluppo del Brasile (Bndes).
Il nuovo Centro contribuirà tra l’altro a delineare i nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) che potranno essere adottati dall’Onu a partire dal 2015, anno in cui scadranno gli Obiettivi del Millennio (Mdg) fissati nel 2000. Un seminario promosso dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (Dgcs),”Dalla Conferenza di Rio+20 al processo Post-2015”, si è tenuto nella prima settimana di luglio, alla Farnesina.
fonte cooperazioneallosviluppo.esteri.it
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