lunedì 13 maggio 2013

Centro America: i popoli indigenti e i loro diritti


Nonostante rappresentino complessivamente il 15% della popolazione dell’America Centrale – in alcuni casi il 40%, come in Guatemala – i popoli indigeni della regione continuano ad essere esclusi dai processi di sviluppo e calpestati nei loro diritti fondamentali. 

Questo è quanto constata un rapporto elaborato dall’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani (Unhchr) con l’aiuto di dirigenti nativi a cui è stato chiesto di formulare le raccomandazioni.




In Centro America abitano circa 6 milioni di indigeni, divisi in 52 popoli principali. Il documento dell’Unhchr contiene dati su Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Panamá ed evidenzia che in Paesi come il Guatemala, dove i nativi sono circa 4 milioni e mezzo, queste persone abbiano subito l’espropriazione delle terre in epoca coloniale, la brutalità del conflitto armato (1960-1996) e ora sono depredati dalle aziende che sfruttano le risorse naturali e promuovono imponenti progetti energetici.

Uno scenario in cui predominano ”conflitti sociali, incertezza, intimidazioni e attacchi ai dirigenti che reclamano i loro diritti e una risposta statale diretta all’autorizzazione delle espulsioni, molte delle quali realizzate in forma violenta”, si legge nello studio. 

Nel caso del Salvador, addirittura, ”lo Stato non riconosce costituzionalmente l’esistenza dei popoli indigeni e, dunque, tanto meno riconosce i loro diritti collettivi come popolo”; anche in Nicaragua non sono riconosciuti dallo Stato, sebbene diverse comunità possiedano titoli di proprietà sulle terre in cui risiedono. 

In Honduras gli è negata la partecipazione alla vita politica e i loro territori sono spesso ceduti dallo Stato a privati senza alcuna consultazione; abusi che si ripetono in tutta la regione, anche in Costa Rica, dove il progetto di legge sull’autonomia dei popoli indigeni giace da 18 anni al Congresso.

fonte cooperazioneallosviluppo.esteri.it

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