mercoledì 24 aprile 2013

Proteste in tutto il mondo contro l’espansione del progetto gas in Amazzonia


Foto Survival
I sostenitori di Survival International hanno manifestato nei giorni scorsi davanti alle ambasciate e ai consolati peruviani di San Francisco e di varie città europee contro l’espansione del progetto del gas Camisea nella foresta amazzonica del Perù, che minaccia le vite degli Indiani incontattati.

Con cartelli e maschere anti-gas, i manifestanti hanno denunciato gli effetti letali del progetto Camisea sulle tribù incontattate che abitano nell’area. In seguito, hanno consegnato alle ambasciate e ai consolati peruviani taniche di benzina contenenti i nomi delle 120.000 persone che hanno firmato la petizione urgente lanciata da Survival. La petizione chiede al Presidente del Perù di impedire ai forestieri e alle compagnie di invadere la terra delle tribù incontattate.


Foto Survival
Nonostante anche l’ONU abbia chiesto la “sospensione immediata” dei lavori, il Ministro dell’Energia peruviano sta per approvare un’importante espansione del progetto che, con tutta probabilità, risulterà devastante per le tribù. Camisea si estende proprio nel cuore della Riserva Nahua-Nanti – una zona creata per gli indiani incontattati, che funge anche da cuscinetto per il Parco Nazionale di Manu, definito dall’UNESCO “il luogo a più alta biodiversità di tutta la terra”. Camisea è il progetto d’estrazione del gas più grande del Perù, ed è gestito dall’argentina Pluspetrol, dall’americana Hunt Oil e dalla spagnola Repsol.


Gli indiani incontattati sono estremamente vulnerabili alle malattie introdotte dagli stranieri: negli anni ’80, le prime esplorazioni nel Lotto Camisea provocarono la morte di metà della popolazione nahua. Oltre ai rischi di trasmettere malattie tramite il contatto, i lavori minacciano anche di distruggere la foresta e di far fuggire gli animali da cui gli Indiani dipendono per la sopravvivenza.

Foto Survival
Espandere il progetto Camisea nel profondo del territorio degli Indiani incontattati è sconsiderato e profondamente irresponsabile” ha dichiarato il Direttore generale di Survival International, Stephen Corry. “Migliaia di persone in tutto in mondo sono contrarie al progetto; l’ONU ha chiesto che sia sospeso; la legge internazionale proibisce l’espansione di Camisea. E allora perché questo progetto letale è ancora in auge? Il governo non solo sta mettendo a rischio la sua reputazione, ma si sta anche rendendo colpevole di violazione delle leggi internazionali.”

fonte survival.it

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