"La Negra", come in tutto il mondo era conosciuta la cantante argentina Mercedes Sosa, scomparsa nel 2009, sarà omaggiata nel corso della seconda edizione del Festival Internazionale del Cinema di Panama, che è in programma dall'11 al 17 aprile.
Il direttore del Festival, il cineasta Pituka Ortega, ha comunicato che nel corso della manifestazione verrà trasmesso il documentario realizzato dall'argentino Rodrigo Villa, "Mercedes Sosa, la voz de Latinoamérica". Il film racconta alcuni episodi legati alla vita della cantante, così come il suo percorso artistico che l'ha portata a diventare una protagonista del panorama musicale internazionale.
Haidée Mercedes Sosa era nata nella provincia di Tucumán, nel nordovest dell'Argentina, il 9 luglio 1935. Fin da adolescente si guadagnava da vivere facendo l'insegnante di danza, ma amava tantissimo cantare e lo faceva appena poteva. Nel 1950 decise di cambiare vita e con lo pseudonimo di Gladys Osorio partecipò ad un concorso radiofonico, vincendolo e ottenendo la possibilità di lavorare per l'emittitente radiofonica della sua provincia natale.
Il suo primo lavoro discografico, "Canciones con Fundamento", le diede visibilità, ma fu il successo nel festival popolare di Cosquín, che si svolgeva a Córdoba, che le permise di portare la sua poderosa voce fuori da Tucumán, in tutta l'America Latina e anche in Europa. "La Negra" è considerata una delle esponenti della "nuova canzone latinoamericana", ma nel corso della sua carriera molte sono state le sue 'incursioni' nel tango, nel rock e nel pop, dividendo la scena con cantanti e compositori delle nuove generazioni.
Nel documentario, molti i personaggi che raccontano un momento della loro vita legato a Mercedes Sosa, come il cantautore argentino Fito Páez; i brasiliani Chico Buarque, Caetano Veloso e Milton Nascimento; il cubano cubano Silvio Rodriguez e l'inglese Sting. La bellezza e la forza della sua voce hanno incantato personalità in ogni settore come il ballerino classico argentino Julio Bocca, il direttore d'orchestra Daniel Barenboim e politici di tutto il mondo come l'ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula Da Silva, la cielna Michelle Bachelet, lo spagnolo Felipe González, Rafael Correa, presidente dell'Ecuador e il presidente israeeliano Shimon Peres.
Il documentario racconta la vita di questa splendida interprete e la sua multiforme opera composta dai 36 dischi, così come l'influenza che la sua musica ha dato al mondo latinoamericano. Una delle testimonianze più importanti presenti nella pellicola è quella di Fabián Matus, figlio che la cantante ha avuto con il compositor Oscar Matus. Per lui, Mercedes Sosa è stata "una militante, un'artista e allo stesso tempo la donna che mi accarezzava il capo".
"Mercedes Sosa, la voz de Latinoamérica", che verrà proiettato in prima mondiale, integra una ricca programmazione del festival che include 76 pellicole provenienti da trenta paesi e che vuole evidenziare i valori culturali dell'America Latina.
fonte Ansa
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