venerdì 12 aprile 2013

In Messico recuperati i resti di un mammut grazie a sonde per l'archeologia



Alcuni resti di un mammut sono stati recuperati in una località del Messico, dopo una ricerca effettuata con strumenti che solitamente vengono utilizzati in archeologia per ispezioni del sottosuolo alla ricerca di vecchi edifici.


Un gruppo di paleontologi ha deciso infatti di applicare metodi solitamente usati dai colleghi archeologi per recuperare i resti di un mammut, come ha riportato il sito internet dell'Istituto di Antropología e Storia del Messico. Gli scavi sono stati effettuati per recuperare l'animale preistorico rinvenuto a Milpa Alta, un comune a sud di Città del Messico.



E' stata la prima volta che in America Latina viene utilizzato questo tipo di radar di sondaggio terrestre in attività paleontologiche. Grazie alla tecnologia di questo strumento è stato possibile capire la grandezza del reperto prima di cominciare a scavare, risparmiando così del tempo prezioso.

L'esemplare, un mammut maschio di prateria, scientificamente detto Mammuthus columbi, presumibilmente di 30 anni, è stato scoperto in maniera fortuita nel 2012 da parte degli abitanti della zona nella lava dovuta ad eruzioni avvenute circa 10.000 o 12.000 anni fa.

Gli scavi che sono iniziati nello scorso mese di marzo, hanno rivelato una parte del cranio, un pezzo di mandibola, alcune costole e vertebre del grande mammifero, del quale in ogni caso manca ancora almeno il 30% di ossa da portare alla luce.

fonte infobae.com

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