venerdì 11 gennaio 2013

"L'uomo di sale", Venezuela, paradiso e inferno


In questi giorni a Genova, presso la Società di letture e conversazioni scientifiche di Palazzo Ducale, Fondazione Casa America ha presentato insieme all'autore, Giovanni Cappellin, il libro autobiografico “L’Uomo di Sale”. Si tratta della ricostruzione di un drammatico avvenimento di cronaca avvenuto in Venezuela e del quale lo stesso Cappellin, nel 2011, è stato protagonista insieme alla figlia.

Il Venezuela è uno dei paesi latinoamericani dove il tasso di criminalità è tra i più alti, perfino più del Messico. E' il paese dove Giovanni Cappellin, imprenditore di origini venete, ha deciso intorno ai primi anni '80 di ripartire da zero. Nell'estate del 2011 è stato protagonista insieme alla figlia ventenne di un aggressione feroce mentre era in vacanza, in barca, all'isola della Tortuga.



"L’uomo di sale - Il mio Venezuela rosso sangue e smeraldo" scritto con stile efficace e coinvolgente da Cappellin racconta quella tremenda e indimenticabile notte, ma anche il fascino di un paese e paradiso azzurro cobalto dietro al quale si cela anche un orrendo buio. Un'esperienza fortunatamente finita bene e dalla quale i suoi protagonisti sono stati capaci di tirar fuori un rinnovato amore per la vita. 

«Zitto o ti uccido!» ripete feroce l’uomo di sale, come se la lama puntata alla gola da sola non bastasse a rendere l’idea di una terribile minaccia. Il Venezuela, paese delle foreste incontaminate dell’Amazzonia, ma anche la terra selvaggia dei Guajiros. Solo a Caracas ogni fine settimana si registrano dai cinquanta agli ottanta casi di morti ammazzati in violenti scontri a fuoco. Queste pagine fotografano una realtà magica ed efferata allo stesso tempo: dai successi professionali dell’autore al suo incontro con Lidia, la moglie, fino al luglio 2011 quando, durante una breve vacanza all’isola della Tortuga, Giovanni viene aggredito insieme alla figlia. 

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