mercoledì 2 gennaio 2013

Dopo 40 anni processato e condannato l'assassino di Víctor Jara


La giustizia cilena ha ordinato la detenzione di otto ex ufficiali dell'Esercito cileno accusati di essere autori o complici dell'assassinio del cantautore Victor Jara, avvenuto durante i primi giorni della dittatura di Pinochet, il 16 settembre 1973 allo stadio Chile.

La sentenza condanna due ex ufficiali come gli esecutori materiali dell'atroce delitto, mentre altri sei sono considerati complici nell'esecuzione di Victor Jara. "Noi, come parte in causa di questo giudizio, siamo abbastanza soddisfatti del risultato raggiunto", ha detto Nelson Caucoto, avvocato della famiglia Jara.



Víctor Jara, autore di canzoni come "Te recuerdo Amanda" o "El cigarrito", fu sequestrato il giorno seguente il colpo di stato che rovesciò il governo socialista di Salvador Allende e che diede vita ad un lunghissimo periodo di dittatura da parte di Augusto Pinochet. Alcuni giorni dopo, dopo essere rimasto insieme ad altre 5000 persone nello stadio di Santiago del Cile, il copo di Jara fu ritrovato in un terreno abbandonato con 44 ferite da proiettile ed entrambe le mani mutilate. Victor Jara aveva 41 anni.

Fino ad ora la giustizia non era riuscita ad identificare gli autori materiali di questo omicidio, uno dei crimini più emblematici della cruenta dittatura di Pinochet, che ha lasciato oltre 3000 vittime. Nella sentenza emessa dal giudice Vázquez si è decretata la detenzione, come autori materiali del delitto, dei due ufficiali Hugo Sánchez Marmonti e Pedro Barrientos Núñez, che vivono attualmente negli Stati Uniti e per i quali è stato emesso un ordine di cattura internazionale. In particolare, dopo varie inchieste, è stato individuato in Barrientos, detto "el Príncipe", l'autore materiale dell'omicidio. Come complici sono stati individuati gli ex militari Roberto Souper Onfray, Raúl Jofré González, Edwin Dimter Bianchi, Nelson Hasse Mazzei, Luis Bethke Wulf e Jorge Smith Gumucio. 

Il giudice Vázquez ha poi spiegato  che Jara fu arrestato mentre era all'Universidad Técnica del Estado, dove insegnava e fu trasportato allo stadio Chile, che oggi porta proprio il nome del cantautore, ma che allora veniva usato come centro di detenzione e tortura da parte de militari. Durante la detenzione, Jara fu riconosciuto dai militari e fu separato dal resto dei prigionieri e portato negli spogliatoi dello stadio dove i prigionieri venivano interrogati e torturati. Lì fu aggredito fisicamente e in maniera permanente da diversi ufficiali.

"Il 16 settembre 1973 è il giorno della morte di Víctor Lidio Jara Martínez, determinata da almeno 44 colpi di arma da fuoco, come ha evidenziato l'autopsia sul suo corpo", ha concluso la sentenza letta dal giudice Vasquez. 

L'inchiesta sulla morte di Jara, dopo anni di silenzio, si 'riattivò' dopo che nel 2009 un militare, che era nello stadio in quei giorni, disse di aver sparato al cantante cileno, anche se subito dopo ritrattò quanto detto. Una dichiarazione che in ogni caso portò alla decisione, da parte degli organi giudiziari, di riesumare il corpo di Jara. Nel dicembre dello stesso anno migliaia di cileni accompagnarono la vedova di Jara, Joan Turner, e le sue figlie Manuela e Amanda, in un funerale che non era avvenuto nel 1973, quando fu sepolto quasi nel totale anonimato.

La sua vedova, insieme ad un amico e ad un funzionario che lo identificò, seppellirono Victor Jara il 18 settembre 1973 in una modesta tomba dove è rimasto per 36 anni prima dell'esumazione ordinata dai giudici. Giudici che oggi hanno forse portato un po' di serenità, sebbene sia molto difficile, nei cuori delle persone che hanno amato Victor Jara, la sua musica e la sua voglia di libertà e democrazia..

fonte infobae.com

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