venerdì 21 dicembre 2012

Assemblea Teatro in Messico per il festival “Cruzando Fronteras”


Dal 14 al 27 febbraio, Assemblea Teatro, compagnia teatrale di Torino, sarà in Messico, a Mahahual, nella parte caraibica vicina allo Yucatan, per partecipare al Festival “Cruzando Fronteras”, organizzato e promosso da alcuni operatori turistici italiani e messicani.

L'idea di questo festival nasce dalla voglia di unire due culture da sempre in contatto e comunicanti tra loro: quella messicana e quella italiana. Due bandiere dai colori identici, due identità variegate che possano confrontarsi e compenetrarsi.



I campi del sapere e della creatività, verranno rappresentati tutti o quasi: letteratura, arti plastiche, teatro, cinema, grafica, illustrazione, fotografia, musica, con particolare attenzione alla coscienza ecologica e alle civiltà indigene, che tanto hanno da insegnarci su un corretto rapporto con Madre Natura. E, considerando che Messico e Italia vantano le due tradizioni culinarie più variegate e ricche al mondo, non mancheranno certo gli scambi di prodotti e di sapienza ai fornelli.

Il Festival si ripropone di fondare un evento, anzi, una ricca serie di eventi, con ricorrenza annuale, coinvolgendo istituzioni di entrambi i paesi per consolidare un appuntamento volto non soltanto a soddisfare il bisogno di arte e cultura degli abitanti del Quintana Roo, ma soprattutto a sviluppare ulteriormente la innata coscienza ecologica delle sue genti e a fornire appoggi internazionali alla difesa della barriera corallina, la più estesa in acque territoriali messicane. Qui la civiltà Maya è presente, maya sono le origini di molti dei suoi abitanti, e la lingua maya è tuttora parlata e scritta.

Mahahual è una cittadina che si affaccia sul Caribe messicano dove lo stato del Quintana Roo, nell’estremità sudorientale della penisola dello Yucatán, confina con il Belize. È l’ultima frontiera, stretta tra la barriera corallina e la selva di mangrovie, fino a poco tempo fa villaggio di pescatori e da qualche anno meta di navi da crociera provenienti da Miami che, poco distante dall’abitato, hanno un molo d’attracco denominato Costa Maya.

Mahahual dista poco da Chetumal, capitale del Quintana Roo, che vanta una prestigiosa università dove ogni anno aumentano gli studenti di italiano: li attrae, certamente, un risvolto pratico non di poco conto: Cancún, perennemente affollata di turisti, si trova all’estremità nord dello stato, e ogni giovane messicano della zona che studia italiano punta a diventare una guida turistica per i numerosi italiani che atterrano o sbarcano lassù. 

Mahahual ha uno strano destino: per via delle correnti oceaniche, tonnellate di
plastica galleggiante confluiscono qui da svariati paesi, minacciando l’integrità dei fragili quanto meravigliosi coralli, e tutta la flora e la fauna che abitano la barriera. Ogni anno, a Mahahual si raccolgono – destinandoli al riciclaggio – centinaia di sacchi pieni di bottiglie e lattine provenienti dalle coste non solo dell’America del Sud e del Nord ma spesso addirittura da quelle europee. Nonostante tutto qui Madre Natura offre uno degli scenari caraibici di più struggente bellezza: spiagge candide, palme, mangrovie, albe delicate e tramonti infuocati, un’immensa varietà di
specie tra pesci e uccelli, mentre gli abitanti, da parte loro, ricorrono all’antica arte della palapa – i tetti di foglie di palma intrecciate – e hanno imposto che nessuna costruzione superi i due piani di altezza. Così, sull’orizzonte di Mahahual, prevalgono gli alberi. Un oceano azzurro a est, un oceano verde a ovest. 

Per informazioni: www.mahahualcruzandofronteras.com
          www.assembleateatro.com


fonte assembleateatro.com

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