lunedì 5 novembre 2012

Il calcio di strada ha unito oltre 300 giovani latinoamericani in Uruguay


A Montevideo, oltre 300 giovani provenienti da diverse parti dell'America Latina, oltre che dalla Germania, paese invitato speciale, si sono trovati per le strade di Montevideo per dar vita ad una serie di partite di 'calcio di strada', ma soprattutto con l'obiettivo di promuovere l'inclusione sociale e la convivenza.

Vestiti con magliette e pantaloncini, sventolando le bandiere dei loro paesi e tra risate e balli, questi giovani provenienti da ceti sociali a basso reddito, hanno occupato al piazza principale di Montevideo, stupendo i passanti con le loro giocate e i loro dribbling in occasione del V Incontro Latinoamericano del calcio di strada.


Il presidente uruguaiano, José Mujica, ha dato il via ufficiale alla manifestazione che ha visto la partecipazione di giovani provenienti da Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Paraguay, Perú,  Uruguay, e appunto la Germania.

Mujica ha esortato i ragazzi e le ragazze a non 'lasciarsi scappare' questo momento così bello della loro vita e soprattutto di non lasciare che questa vita venga 'catturata' dalla droga. "L'evento di Montevideo" - ha proseguito il presidente - aiuta voi giovani ad essere migliori di noi. Il rispetto della vita, che è il più grande capitale che avete, non dovete farvelo rubare. Non cercate i facili trionfi, il trionfo è lavorare e sudare".

Le sfide tra queste squadre si sono svolte in vari luoghi della capitale uruguaiana, dove le squadre di ogni paese, obbligatoriamente miste, hanno stabilito le loro regole prima di ogni incontro, che non ha un arbitro e gli unici giudici sono i giocatori stessi. A differenza del calcio tradizionale, qui non vince solo la squadra che fa più gol, ma anche quella che ha rispettato con più attenzione le regole stabilite.

L'obiettivo di questo evento è stato quello di creare uno spazio di interscambio tra i giovani, migliorare le pratiche sociali e al tempo stesso aprire un finestra sul mondo attraverso la conoscenza di altre lingue e altre culture.  Non è stato solo calcio, ma anche un modo per capire cosa, ognuno di questi ragazzi, può portare nella sua società e nel suo paese.

fonte Efe

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