venerdì 24 agosto 2012

Cuba: i 185 anni del Floridita e la sua storia legata ad Hemingway e al daiquirí


"My mojito in La Bodeguita, my daiquiri in El Floridita", scriveva Ernest Hemingway nella 'sua' Cuba e quella bevanda, così come locale dove viene servita e che ha festeggiato il 185° compleanno, sono uno dei 'marchi' di Cuba e de L'Avana. Il daiquirí, che lo scrittore americano sorseggiava al tavolo del Floridita, ha però molto di italiano perchè pare che il nome lo abbia deciso Giacomo Pagliuchi, un ingegnere italiano che faceva parte dell'esercito indipendentista cubano nel XIX secolo.


L'invenzione di questo cocktail a base di rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero di canna e ghiaccio triturato, è attribuita all'ingegnere minerario americano Jennings S. Cox che, in una giornata di gran caldo, avendo a disposizione alcuni ingredienti 'inventò' una bevanda condividendola con l'ingegnere Pagliuchi, in quei giorni in visita alle miniere di ferro. Una bevanda senza nome, ma che l'italiano propose di battezzare daiquirí proprio come il nome di una di quelle miniere.



Da allora la leggenda del daiquiri è arrivata fino ai giorni nostri, così come la tradizione che quello servito a El Floridita sia davvero speciale, soprattutto perchè è stato 'certificato' da un grande personaggio della letteratura mondiale come Ernest Hemingway. Il bar-ristorante si trova alla fine di Calle Obispo nella parte vecchia de L'Avana ed entrando è 'facile' captare ancora la presenza dell'autore di "Il vecchio e il mare".


Alla fine del bancone del Floridita spicca una statua realizzata dall'artista Jose' Villa Soberon nel 2003 e che raffigura proprio Hemingway, sorridente e appoggiato al bancone. Un bancone che l'ha visto spesso, accompagnato dai suoi amici, sorseggiare un daiquirí. Hemingway che ha vissuto molti anni a Cuba nella sua famosa casa di campagna, La Vigía, soleva spesso andare a L'Avana ed entrare nel Floridita per prendere un daiquiri e, come dicono, a modificare e completare uno dei suoi più grandi romanzi, "Per chi suona la campana".

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