sabato 30 giugno 2012

A Roma il cinema cileno contemporaneo


Si è conclusa a Roma, nei giardini dell'Istituto Cervantesuna mostra sull’emergente cinema cileno. Il programma prevedeva la visione di cinque pellicole, che confermano come il Cile inizi ad essere considerato tra i mercati più avanguardisti nell’industria cinematografica latino-americana. Tutti i film sono stati proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano.


Il primo film al quale il pubblico romano ha potuto assistere è stato "Zoologico" di Rodrigo Marin. Una fredda giornata d’inverno all’inizio delle vacanze di tre quindicenni. Periferia, centro commerciale, internet, pornografia, violenza, noia giovanile in una zona benestante della città. Camillo cerca di adattarsi alla sua nuova famiglia. Belèn insiste a voler girare un video da inviare a un casting TV. E Aníbal inizia ad essere angustiato e frustrato, circostanza che lo porta ad assumere atteggiamenti  violenti . Una riflessione   controversa dell’americanizzazione della gioventù cilena. 


"Sentados frente al fuego", è un film del 2011, diretto da Alejandro Fernandez Almendras. Daniel e Alejandra stanno insieme da un paio d’anni. Entrambi vicini ai quaranta, s’imbarcano in  una nuova avventura: quella di tentar fortuna in  campagna. Però Alejandra ha una seria malattia che consumerà lentamente i suoi sogni e che metterà alla prova l’amore e la pazienza di Daniel.


Il terzo film proposto è stato "Musica campesina" di Alberto Fuguet. Alejandro Tazo cileno, parte per Nashville, USA, per seguire un amore, ma capirà  ben presto che le cose non sono così facili o prevedibili, né tanto meno lineari. E che essere uno straniero implica una certa alienazione. E che mostrarsi fan di Johnny Cash è come confessare che si respira ossigeno. E che parlare la lingua dell’Altro è molto stancante. Musica Campesina è il film di un narratore, che oltretutto sa mettere in scena, attraverso brillanti conversazioni, conlitti e sentimenti. Per Fuguet la scrittura dei dialoghi è la chiave per costituire la sua voce come cineasta indipendente.


Penultina pellicola in calendario era "Anonimo" diretto da Renato Perez. Javier deve reintegrarsi nella società dopo aver passato 14 anni in carcere. La sua famiglia e gli amici lo riiutano, per cui si rifugia in una casa di cui affitta una stanza. Lì conosce Amanda che lo aiuta a trovare un modo per ritrovare una figlia adolescente che appena conosce.


Il ciclo dedicato al cinema cileno si è chiuso con il film di Nicolas Lopez, "Que pena tu boda", che racconta la relazione tra Javier e Angela Quando lei scopre di essere incinta concretizzano i loro progetti matrimoniali, ma le cose si complicano quando appare Lucía, giovane che altererà la stabilità della coppia. 

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