Una spedizione scientifica ha effettuato una nuova rilevazione dell'altezza dell'Aconcagua, la montagna più alta del continente americano con i suoi 6962 metri e situata nelle Ande argentine, nella provincia di Mendoza, vicino alla frontiera con il Cile, all'interno del parco provinciale Aconcagua.
Secondo gli esperti, l'altezza di questo gigante di pietra potrebbe essere cambiata rispetto alla sua ultima rilevazione, effettuata nel 1956. Una delle cause di questo cambiamento sarebbe l'effetto del terribile terremoto registrato in Cile nel 2010.
Sergio Cimbaro, uno degli scienziati che ha partecipato alla spedizione effettuato nel mese di febbraio, ha dichiarato che ora "si tratta solo di elaborare tutte le informazioni raccolte per arrivare ad un dato certo sull'altezza dell'Aconcagua.
In un'intervista all'agenzia spagnola Efe, Cimbaro ha aggiunto che i risultati ufficiali saranno disponibili in aprile e in maggio ed è comunque convinto che presenteranno delle variazioni rispetto alla rilevazione del 1956. Questo per i vari movimenti della placca tettonica sulla quale si assesta la cordigliera delle Ande, in particolare dopo il fortissimo terremoto del febbraio del 2010, 8,8 gradi sulla scala Richter, che ha colpito il Cile.
Sulle falde di questa imponente della montagna vi sono diversi ghiacciai: i principali sono il ghiacciaio nordorientale (o polacco) ed il ghiacciaio orientale (o inglese). Il primo tentativo europeo di raggiungere la vetta dell'Aconcagua risale al 1883, quando una spedizione tedesca guidata dal geologo ed esploratore Paul Güssfeldt tentò di raggiungere la vetta dallo sperone nord-ovest, arrivando ad una quota di 6500 m. La vetta fu raggiunta per la prima volta nel 1897 da Matthias Zurbriggen, guida alpina svizzera della spedizione guidata da Briton Edward Fitzgerald.
Il limite delle nevi permanenti si aggira intorno ai 5000 m. Da uno dei suoi versanti scende il fiume omonimo che raggiunge il Pacifico dopo un corso di 200 km.
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