giovedì 17 novembre 2011

Messico: 230.000 disoccupati a causa della mancanza di sicurezza nel paese

L'onda di violenza che sta attraversando il Messico ha causato circa 230.000 disoccupati e una perdita di 4.000 milioni di dollari di investimenti stranieri nel 2010. E' la conclusione di una relazione della delegazione del Parlamento Europeo per le relazioni con il Messico, riportato dal quotidiano messicano "Reforma".

Nello scorso anno il Messico ha perso il 20% del flusso totale degli investimenti diretti stranieri a causa della violenza nel paese e che secondo alcune statistiche ha causato almeno 50.000 morti e 10.000 persone scomparse negli ultimi cinque anni. Secondo la relazione, la strategia del governo messicano nella lotta al narcotraffico "è sempre più in discussione per l'enorme costo in vite umane" senza che la violenza cessi o almeno diminuisca vistosamente.


"L'infiltrazione dei cartelli della droga nelle istituzioni pubbliche ha generato la preoccupazione che la sua influenza "corruttrice" possa estendersi ai politici stessi e alle istituzioni politiche"
, continua l'esame compiuto dalla delegazione. Il Parlamento Europeo considera che in alcune zone del Messico la violenza "ha raggiunto un livello tale che alcuni analisti osservano come questi gruppi di narcotrafficanti esercitano una sorta di autorità reale". Una situazione delicata e che ha inciso sugli investimenti e che si è poi ribaltata sulle attività e sui lavoratori di alcuni settori che ne hanno subito direttamente le conseguenze, rimanendo senza lavoro. Il Messico e l'Unione Europea,  dal luglio del 2000, hanno firmato un accordo di libero commercio

fonte Ansa


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