Durante la settimana che è andata dal 14 al 23 di ottobre si è tenuta a Perugia la XVIII edizione della Fiera Eurochocolate, tradizionale appuntamento internazionale di aziende e artigiani cioccolatieri, paesi produttori di cacao e amanti del “cibo degli dei”. Tra gli eventi programmati per la Fiera si è tenuto il Summit internazionale “In the HeartH of Chocolate”, che è stato moderato dal Dr. Pierre Etoa Abena, portavoce dei paesi produttori di cacao membro della International CoCoa Organization (ICCO) di Londra e Consigliere Tecnico della National Cocoa and Coffee Board del Camerún, il cui tema centrale sono state le prospettive future del cioccolato di qualità, sia per i produttori che per i consumatori.
In questo contesto, l’Istituto Italo-Latino Americano è stato invitato a partecipare all’evento, tenendo in considerazione il lavoro che da molti anni realizza per porre in relazione i produttori di cacao latinoamericano –riconosciuti tra i migliori al mondo- con artigiani cioccolatieri italiani, con il finanziamento della cooperazione italiana, l’appoggio dei paesi latinoamericani produttori di cacao e l’assistenza tecnica della Fine Chocolate Organization.
In rappresentanza dell’IILA ha partecipato la Segretaria Socioeconomica, Liz Haydee Coronel, la quale ha sottolineato che il lavoro di “ponte” realizzato dall’istituto tra i produttori di cacao latinoamericani e i cioccolatieri italiani aveva avuto inizio giustamente a Perugia, durante l’Eurochocolate del 2006, quando era stata lanciata l’iniziativa “Chocolatino” (Guayaquil, 2007), che grazie al successo ottenuto fu replicata a Santo Domingo, con il “ChocoCaribe” nel 2008 e nel “ChocoAndino” (Bogotá, 2010).
Durante questi eventi, i produttori di cacao dei paesi andini, Centroamerica e dei Caraibi ebbero la possibilità di conoscere impresari e artigiani italiani e di creare relazioni commerciali e di collaborazione, a partire dalle quali si intensificò il flusso commerciale diretto tra produttori e trasformatori finali del prodotto. La Segretaria Socioeconomica ha menzionato l’ulteriore progresso che si è ottenuto in questo campo, con la realizzazione del primo Centro di Raccolta essiccazione e fermentazione di cacao in America Latina, nel Cantón de Babahoyo, Ecuador, lo scorso mese di agosto. Questo Centro è stato concepito e progettato con il trasferimento di conoscenze di tecnici, esperti e artigiani cioccolatieri italiani, e con il co-finanziamento del Municipio di Babahoyo, come parte del progetto di coesione sociale e produttiva “Miglioramento della qualità del cacao dei piccoli produttori di Cantón de Babahoyo, Ecuador”, che è stato incrementato con formazione pre e post raccolta ai produttori locali, così come un lavoro congiunto con la Municipalità di Babahoyo per la costituzione di una Associazione di secondo livello di produttori per la gestione del Centro e un corso start-up per un uso corretto dello stesso.
Dall’altro canto, la Segretaria Coronel ha menzionato che l’IILA ha posto enfasi nel lavoro in questo ambito considerando che il cacao viene prodotto in 15 dei 20 paesi membri dell’istituto e che il cacao latinoamericano ed il cioccolato italiano sono intimamente relazionati poiché circa l’80% del cacao chiamato “fino” o “di aroma” proviene dall’America Latina, poiché l’Italia esige l’approvvigionamento della migliore materia prima possibile, a causa della sua lunga storia e tradizione cioccolatiera con altissimi standard di qualità, specialmente nella produzione artigianale. E' stato posta anche l'attenzione alla “replicabilità” del progetto di Babahoyo, che conta sull’appoggio delle comunità locali, così come sui buoni risultati del progetto già a livello dell’associazionismo locale e l’ intensificazione del flusso commerciale diretto.
Il Summit ha visto anche la presenza del Dr. Giancarlo Di Renzo, presidente dell’ ISCHOM, International Society of Chocolate Cocoa and Medicine, che come medico, ha parlato dei numerosi effetti benefici e delle proprietà medicinali che ha il cioccolato con alto contenuto di cacao sulla salute umana. Martin Christy, fondatore di Seventypercent (Regno Unito), organizzazione che si batte per un prezzo più alto del cioccolato per il consumatore finale, al fine di creare un circolo virtuoso di prezzi miglori per i produttori, maggior qualità del prodotto e sostenibilità ambientale. Chloé Roussel, conosciuta come Chloé Chocolat, che ha collaborato con produttori di cacao boliviano per creare il primo impianto cioccolatiero fondato e gestito in maniera autonoma, sotto il regime di cooperativa, per 1.500 famiglie di produttori boliviani e che produce cioccolato per il mercato locale e per l’esportazione. Maricel Presilla, presidente di Gran Cacao Company (Stati Uniti) ha raccontato il forte vincolo che tuttavia esiste tra le ancestrali tradizioni maya e le attuali donne guatemalteche, le quali mantengono vive le ricette maya per la preparazione del cioccolato e di altri alimenti derivati dal cacao, preservando così questo inestimabile valore culturale.
fonte iila.org
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