sabato 19 novembre 2011

Buenos Aires festeggia Napoli

La cultura, la storia, ma anche l'attualità di Napoli, la città più popolate del Sud Italia, sono gli ingredienti di un ciclo di documentari, "Napoli, Napoli, Napoli", che si è svolto a Buenos Aires. Un evento che è stato organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura, l'Ambasciata italiane e l'Istituto Multimediale DerHumALC. Una mostra che ha voluto rafforzare tra proiezioni, incontri e dibattiti, il forte legame tra Napoli e Buenos Aires. 

La idea è nata dall'ottimo risultato ottenuto con "Finestra su Napoli", appuntamento che si svolge annualmente nel corso del Festival Internazionale del Cinema dei Diritti Umani a Buenos Aires e dove vengono proposte una serie di pellicole, fiction e documentari. I contributi di "Napoli, Napoli, Napoli" sono stati proiettati all'Istituto Italiano di Cultura della capitale argentina.


"La bambina deve prendere aria" (La niña debe tomar aire) di Barbara Rossi Prudente, affronta il rapporto di una madre con il suo bambino e sullo sfondo un problema grave a Napoli, quello delle montagne di rifiuti che hanno invaso le strade della città. Un'altra grande questione del Sud italiano è l'immigrazione, che è tema del documentario "Il sangue verde" (La sangre verde), diretto da Andrea Segre e che cattura i volti, le voci e le storie personali dei protagonisti anonimi della manifestazione del gennaio 2010, quando si denunciarono le ingiuste condizioni di vita di migliaia di lavoratori agricoli africani. Sempre di immigrazione parla il cortometraggio "Banduryst", secondo lavoro del giovane Danilo Caputo, nel quale, attraverso la storia di un giovane romeno, il regista parla della condizione umana trasformando l'immigrazione in un'esperienza universale.

Anche la corruzione non sfugge all'analisi di questa rassegna, come dimostra "La polvere e il vuoto" (Polvo y vacío) di Beniamino Daniele. Questo documentario è girato a 30 anni dal terribile terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980 e si concentra su ciò che rimane di un'inchiesta giudiziaria che ha cercato di scoprire, spesso senza esito, dove siano finiti i soldi destinati alla ricostruzione e che non sono mai stati investiti in questo senso nella regione. Questi ed altri documentari della rassegna argentina offrono una visione dell'attualità della città italiana, ma anche di molte tragedie dimenticate.

fonte Ansa

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