mercoledì 5 ottobre 2011

Sud America, una chiave per uscire dalla crisi internazionale

Il Sud del mondo pare reggere molto meglio la crisi economico-finanziaria internazionale e su questo tema si è aperta a Roma la V Conferenza Italia – America Latina e Caraibi. Un appuntamento al qualei Paesi latinoamericani si sono presentati uniti, come una forza di integrazione regionale, ricca delle sue differenze ma consapevole che l'unione fa la forza e che dunque nello scenario mondiale è necessario presentarsi come un unicum.

Una realtà alla quale l'Italia guarda con attenzione anche per uscire dall'impasse e dal rischio naufragio che nell'Europa sempre più annaspante ha già travolto Paesi come la Grecia e la Spagna. E l'America Latina risponde, come dimostra la qualifica e numerosa rappresentanza d'oltreoceano riunita oggi nella sala Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari Esteri.

Il padrone di casa, il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, che ha rivendicato “la tenacia con cui l'Italia persegue il consolidamento dei rapporti con questa Regione fondamentale del mondo”. Per Frattini l'America Latina è “una regione complessa”, composta da Paesi pur diversi con cui l'Italia ha sempre condiviso “un retroterra di valori comuni, di identità, principi” e financo di “valori spirituali”, alla cui diffusione ha contribuito anche l'emigrazione italiana che tanta parte ha avuto nello sviluppo del continente. Esattamente come oggi avviene sul suolo italiano, dove “accogliamo con amicizia i vostri immigrati”.

Oggi “il ruolo dell'America Latina nella governance mondiale va visto sotto una nuova luce”, ha proseguito il ministro. "Non si può non tenerne conto", aggiungendo che "l'Europa chiede all'America Latina più protagonismo nel futuro”, a partire dalla crisi economica che nessun Paese del mondo può pensare di affrontare singolarmente né tanto meno in un contesto regionale".

Durante questa V Conferenza Italia – America Latina e Caraibi si parlerà anche di cooperazione e l'Italia porterà all'attenzione dei rappresentanti latino-americani un “modello di eccellenza italiana” come quello delle Piccole e Medie Imprese, il cui “segreto” sta nell'aver creato una “grande rete” con un “forte legame con il territorio”. Un “modello vincente”, ha assicurato Frattini, utile anche nel “contrasto alla povertà e alla disuguaglianza sociale”.

Molta parte avranno in questo progetto le Regioni italiane. Non a caso era presente oggi in sala il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, al quale Frattini ha consegnato un premio speciale per “l'interesse speciale attribuito dalla Lombardia al subcontinente latino-americano”, dove fitta è già da tempo la “rete di incontri, progetti di cooperazione, scambi di know-how e azioni mirate per favorire i processi di internazionalizzazione del sistema lombardo”.

IPaesi dell'America Latina e dei Caraibi, oggi rivendicano un nuovo e più autorevole ruolo internazionale come ha detto Luis Alberto Moreno, presidente della Banca Interamericana di Sviluppo (BID), per il quale “i mercati emergenti possono svolgere un ruolo strategico nell'affrontare la crisi economico-finanziaria globale”.

L'America latina vive ormai da tempo un “periodo florido”. Dagli anni Novanta ad oggi, infatti, i Paesi del Sud e Centro America hanno subito una profonda trasformazione, conquistando progressi nel campo sociale e politico, come pure in quello economico e monetario. Ne è seguita una espansione della classe media, che, ha detto Moreno, “è il vero motore dello sviluppo e della produttività di un Paese”. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al cambiamento delle politiche del Fondo Monetario Internazionale, che ha consentito all'America latina di attrarre investimenti esteri e capitali.

A cosa è interessata l'America Latina al tavolo con l'Italia? Alle PMI innanzitutto e allo sviluppo del lavoro, ma anche all'innovazione e le tecnologie e poi a cultura ed istruzione, come hanno confermato nei loro interventi il vicepresidente di Honduras, Samuel Armando Reyes Rendon, il ministro degli Esteri argentino, Hector Timerman, e il ministro della Scienza e della Tecnologia del Brasile, Aloizio Mercadante. Due Paesi, Argentina e Brasile, che possono vantare un rapporto speciale con l'Italia, in virtù dei milioni di discendenti italiani che tengono il filo di un legame, quello con la madrepatria, che non ha eguali al mondo. Non è un caso se in Argentina, in particolare, quest'anno i festeggiamenti per il 150° dell'Unità d'Italia vanno a braccetto con il Bicentenario dell'indipendenza del Paese sudamericano. E se in Brasile si sono insediate le più grandi aziende italiane (Fiat, Pirelli, Magneti Marelli, Telecom...), che ora hanno di fronte a sé la “grande opportunità” delle Olimpiadi 2016.


fonte aise

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