Le esportazioni di cinque prodotti 'immagine' del Perù come caffé, asparagi, maca, pisco e lúcuma, hanno raggiunto i 708,07 milioni di dollari tra i mesi di gennaio e luglio del 2011, una cifra che rappresenta una crescita del 50% rispetto allo stesso periodo del 2010, secondo quanto ha riportato la Camera Nazionale di Commercio, Produzione e Servizi peruviana (Perucámaras). Secondo il rapporto del Centro di Ricerca Imprenditoriale (CIE) di Perucámaras, questa crescita ha un alto grado di partecipazione della mano d’opera nella sua catena produttiva, e con questi invii si trasmette l’immagine del Perù.
Il caffé ha avuto una partecipazione attiva all’interno dell’offerta esportabile dei Prodotti Bandiera (67,2% del totale), venduto al mondo per US$ 475,84 milioni, con un incremento del 71,1% rispetto a gennaio-luglio dell’anno scorso. Delle sue tre presentazioni, il caffé grezzo, non decaffeinato è il più presente nel mercato estero.
Questo prodotto viene esportato in 49 paesi, dei quali 10 (tra cui l’Italia) concentrano l’89,84% degli invii. Lo studio del ICE segnala che anche gli asparagi hanno un’importante partecipazione all’interno delle esportazioni di Prodotti Bandiera e tra gennaio e luglio hanno raggiunto US$ 226,230 milioni con un incremento del 18,9% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’esportazione degli altri Prodotti Bandiera, la maca ha avuto un incremento del 36,6% con US$ 3,06 milioni.
Grande la crescita del il pisco, tipica bevanda peruviana che ha raggiunto i 2,37 milioni di dollari con un incremento del 137,2%. Il Pisco è una tipica bibita peruviana è un’acquavite di uva ottenuta dal mosto dei ceppi fermentati e in seguito distillati da cui si ricava un liquido trasparente e cristallino di fine bouquet, seguendo precise norme di produzione per raggiungere una gradazione alcolica che varia tra i 36° e 48° gradi. Il Pisco si produce nei dipartimenti di Lima, Ica, Arequipa, Moquegua e Tacna, in base a varietà di uva Quebranta, Italia, Albilla, Torontel, Negra Criolla, Moscatel, Mollar e Uvina.
Il nome pisco è un vocabolo quechua che significa “uccello marino” e furono gli Inca che per la prima volta utilizzarono questa parola per denominare la valle del Pisco a 200 km. a sud di Lima, area geografica dove si è sviluppata la cultura pre-Inca Paracas. E anche il nome delle giare del luogo “botijas”, che dopo l’arrivo in Perù dei vitigni degli spagnoli, furono utilizzate per accatastare la bibita che ha preso il nome di Pisco. Le prime notizie presenti in Perù circa la elaborazione del Pisco, ci rimandano agli albori del secolo XVII. La storia del Pisco è la storia di una mescolanza culturale che si riconosce come parte dell’identità nazionale del Perù e che offre oggi al mondo una tradizione e qualità di lunga stirpe e propria radice.
Nessun commento:
Posta un commento