Fino al 14 settembre il Museo d’Arte Contemporanea Roma ospita la mostra “Global Exchange: Astrazione geometrica dal 1950”, curata da Joe Houston e con la collaborazione di Micol Di Veroli e Massimo Scaringella. Il museo romano per la prima volta accoglie un’importante collezione di opere di astrazione geometrica provenienti da un grande museo internazionale, il Macba - Museo d’arte contemporanea di Buenos Aires.
Quella romana si può intendere come un'ideale estensione dl "Intercambio global. Abstracción geométrica desde 1950", presentata al Macba nel 2012 e che racchiude una selezione di cinquanta opere di astrazione geometrica realizzate da artisti prestigiosi e appartenenti alla collezione del museo.
Opere che mostrano le specificità dovute alle differenze di provenienza e approccio personale degli artisti, ma che rivelano nel loro complesso un filo conduttore che le vincola al contesto più ampio del linguaggio dell’astrazione geometrica, descrivendo sapientemente l’evoluzione di questo movimento, in Europa e in America, durante gli ultimi 60 anni.
“Nel corso degli ultimi sessant’anni”- spiega Joe Houston - “l’astrazione geometrica si è trasformata in un linguaggio formale multiforme che ha innescato un dialogo vitale tra artisti di livello internazionale. Adattata e trasformata da artisti di diverse prospettive culturali, quest’arte riconferma i concetti comuni di innovazione, progresso ed ottimismo. Tali ideali per così dire universali, oggi radicati nella storia dell’arte geometrica, continuano a motivare le nuove astrazioni contemporanee”.
Fra gli artisti italiani presenti si sottolineano i nomi di Marina Apollonio, Franco Grignani, Ennio Chiggio, Grazia Varisco, Manfredo Massironi e Getulio Alviani. Il Nord America è invece presente con opere di Francis Hewitt, Ernst Benkert, Jorrit Tornquist, Howard Mehring, Georg Karl Phaler, Gene Davis, Paul Reed, James Hilleary, Paul Feeley, John McLaughlin, Jean Gorin e Charles Biederman.Presente in mostra anche una selezione di opere di artisti argentini, sia storicizzati come Manuel Espinosa, Juan Melé, Horacio Garcia Rossi, che protagonisti del contemporaneo come Fabián Burgos e Gabriela Böer.
L’importanza dell’astrazione geometrica in Argentina giustifica l’esistenza di una collezione fortemente voluta da Aldo Rubino, fondatore del Museo de Arte Contemporáneo Buenos Aires, sin dagli inizi degli anni ’80, una piattaforma per lo studio, lo sviluppo e la contestualizzazione dell’intero movimento.
fonte Aise
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