giovedì 19 aprile 2012

La "Plegaria muda", preghiera muta, di Doris Salcedo

"Plegaria Muda" è un ambizioso progetto dell'artista colombiana Doris Salcedo e fino al 24 giugno ben 120 elementi scultorei riempiono la galleria 2 del MAXXI - Museo nazionale per le arti del XXI secolo di Roma con la loro presenza avvolgente.

Si tratta di un lavoro dell'artista colombiana che nasce da una ricerca di tre anni nei ghetti del Sud Est di Los Angeles, ma è anche una risposta diretta alle ripetute atrocità commesse dai raggruppamenti all’interno dell’esercito colombiano tra gli anni 2003 e 2009.


Plegaria Muda può essere tradotto come "Preghiera Muta" e risponde agli atti di violenza con un silenzio contemplativo. Non si raccontano storie di singole vittime, ma in silenzio si dà voce a un trauma collettivo che ha causato ferite profonde nell’intero tessuto sociale. L'artista spesso utilizza nei suoi lavori oggetti d'uso quotidiano, impregnati della vita dei protagonisti delle storie che intende raccontare. E «Plegaria Muda» nel suo ripetersi modulare evoca un luogo di sepoltura collettivo, metafora di vite condotte ai margini della società.

Doris Salcedo è nata a Bogotà nel 1958 e ha studiato Belle Arti all'Università Jorge Tadeo Lozano. le sue opere sono state esposte al MOMA, Museo d'Arte Moderna di New York, alla Tate Modern di Londra, al Centro Pompidou di Parigi e al Museo Nazionale Centro d'Arte Regina Sofía a Madrid. E' una delle srtisti colombiane più importanti sulla scena contemporanea internazionale.

La mostra è stata curata da Monia Trombetta, Assistant Curator MAXXI Arte, e Isabel Carlos, Direttore della CAM-Fundação Calouste Gulbenkian e Lead Curator per il tour di Plegaria Muda. Commissionata dalla CAM - Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona e dal Moderna Museet Malmö , è stata prodotta in stretta collaborazione con MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il MUAC – Museo Universitario Arte Contemporaneo di Mexico City e la Pinacoteca dello Stato di San Paolo in Brasile.

Fonte Aise

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