La compagnia pubblica ecuadoriana Petroamazonas, grazie a una licenza ambientale "ereditata" da Petrobras, inizierà dei lavori di trivellazione in uno dei settori del Parco Nazionale Yasunì, un vero e proprio santuario naturalistico, una delle zone con la maggiore biodiversità al mondo.
La Petroamazonas comincerà entro il mese di gennaio i lavori nel Blocco 31, situato nel cuore del Parco Nazionale Yasunì, come ha scritto il quotidiano "El Universo". Un progetto che è stato possibile grazie alla concessione ambientale ottenuta nel 2007, quando il concessionario del blocco era il gruppo brasiliano Petrobras. Oswaldo Madrid, dirigente di Petroamazonas, ha spiegato che nel 2012 il progetto verrà sviluppato “con forza” e che la compagnia vi ha già destinato 197 milioni di dollari con la prospettiva di produrre 18 mila barili di greggio al giorno a partire dalla seconda metà del 2013.
Madrid ha poi spiegato che il gruppo assicurerà con standard elevatissimi la protezione dell'ambiente e, ancora, che lo sviluppo del progetto è un’opera molto attesa dalle comunità locali che avranno diritto al 12 per cento degli utili. Allo stesso tempo il dirigente di Petroamazonas ha reso noto che l’avvio della costruzione del Blocco 31 non inficerà la campagna ambientale dello Yasunì.
Tutelando, in altre parole, la scelta strategica delle autorità di Quito di lasciare intatto il greggio situato sotto al Blocco 42 presente nello stesso parco in cambio di una compensazione finanziaria da parte della comunità internazionale. Le riserve del Blocco 31 sono stimate in oltre 40 milioni di barili e il picco di produzione del progetto, il cui costo complessivo potrebbe raggiungere quota 600 milioni, dovrebbe fornire 25 mila barili al giorno nel 2014.
fonte ilvelino.it
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