giovedì 5 giugno 2014

"La promessa" di Silvina Ocampo

Una donna si sporge dalla balaustra di un transatlantico in navigazione sull’Atlantico per recuperare una spilla che è rimasta impagliata alla sua sciarpa e cade accidentalmente in mare aperto. Mentre vede la poppa della nave che si allontana fa una promessa a Santa Rita, la santa protrettrice della causa impossibili: se riesce a salvarsi scriverà la storia della sua vita.

"La promessa" di Silvina Ocampo è un romanzo fantasmagorico, così lo definì la stessa autrice, al quale lavorò con dedizione per più di venticinque anni. Un libro che sorprende per lo stile e per la ricchezza della trama e rappresenta un nuovo tassello nell’opera di riscoperta e ripubblicazione degli scritti della grande scrittrice argentina che la editrice Nuovafrontiera sta portando avanti.




Nel romanzo della scrittrice di Buenos Aires, luoghi e personaggi sfilano tumultuosamente davanti ai suoi occhi mentre il mare, tutto intorno, inizia a mostrare la sua forza minacciosa. A poco a poco l’immaginazione della naufraga s’impadronisce dei ricordi e li affranca dalla schiavitù del verosimile: la lotta con la morte ammette il ricorso a ogni stratagemma narrativo, a ogni invenzione di cui solo lo stile sicuro e sempre inspirato di Silvina Ocampo è capace.

Silvina Ocampo (Buenos Aires, 1903-1993) è stata a lungo uno dei "segreti meglio custoditi" della letteratura argentina, all'ombra della sorella maggiore Victoria, del marito Adolfo Bioy Casares e dell'amico di sempre Jorge Luis Borges. Poetessa di valore, ottima traduttrice e soprattutto maestra del racconto, è oggi universalmente riconosciuta come un classico della letteratura di lingua spagnola.

La sua prima pubblicazione poetica 'Enumeración de la patria' (Enumerazione della patria) è del 1942. A questa prima raccolta seguirono 'Espacios metricos' (Spazi metrici) del 1945, 'Poemas de amor desesperado' (Poema di amore disperato) del 1949 e 'Los nombres' (I nomi) nel 1953. Successivamente si occupò di narrativa, scrivendo racconti e romanzi fantastici. Nel 1962 ritornò alla poesia con 'Lo amargo por lo dulce' (L’amaro per il dolce), seguito da 'Amarillo celeste' (Giallo celeste) del 1972 e 'Árboles de Buenos Aires' (Alberi di Buenos Aires) del 1979. Del 1991 è l’antologia di racconti 'Las reglas del secreto' (Le regole del segreto).

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