martedì 3 giugno 2014

Brasil 2014: il problema delle persone sfrattate per le opere del Mundial

"Hanno abbattuto tutto quello che era nostro senza chiedere il permesso", queste le parole di una delle 'vittime' dell'espropriazione che il governo brasiliano ha fatto in alcune zone del paese per costruire le infrastrutture per i Mondiale. Uno sfratto che è stato indennizzato ai singoli proprietari dal governo Rousseff, ma che pare sia stato fatto pagando un valore inferiore a quello effettivo.

Ai microfoni della BBC, Jerónimo Sebastiao de Oliveira, uno degli sfrattati, ha detto: "Avevo costruito il mio futuro, che era la mia casa, con molti sforzi. Poi, improvvisamente vengono qui e mi portano via tutto. Hanno abbattuto tutto, senza chiederci nulla. Quello che mi hanno dato non è nemmeno la metà del valore della casa e ora non mi basta per comprarne un'altra".

Foto Reuters
Questa è la situazione in cui si trovano moltissime persone, come Jeronimo, che aveva una casa a Camaragibe, area metropolitana di Recife, nello stato di Pernambuco. Sebbene il governo abbia indennizzato i proprietari, molti di loro ora vivono in condizioni peggiori di prima. 

In quella zona, il governo di Pernambuco ha costruito opere per facilitare l'accesso all'Arena Pernambuco, dove si giocheranno cinque partite del Mondiale. Sono state espropriate un centinaio di case e la Procura Generale ha risarcito le persone coinvolte con cifre che andavano dai 1.350 fino ai 135.000 dollari, a seconda della valutazione del terreni e della regolarità della casa.

Foto Reuters
Molte famiglie sono ricorse al Difensore Pubblico per dimostrare il loro disaccordo su quest'azione e hanno iniziato un procedimento legale contro il governo di Pernambuco, chiedendo un risarcimento più giusto. Il Procuratore Generale, Thiago Arraes de Alencar Norroes, ha riconosciuto che esistono problemi sulle espropriazioni a Recife perchè non esiste una politica abitativa e alcune persone si trovavano in situazioni 'difficili'.

"Abbiamo una Coppa del Mondo e abbiamo dovuto prendere alcune decisioni nelle città che sono sedi del Mundial. Però non abbiamo una politica che risolva questo problema e che offra un'abitazione alle persone sfrattate per queste opere", ha ammesso il Procuratore.

Raquel Rolnik, relatore dell'Onu, dopo aver visitato le città sedi del Mondiale, ha constatato alcune irregolarità nelle espropriazioni. "In accordo alle leggi internazionali pertinenti in materia, una persona non può mai essere, dopo un'espropriazione, in una situazione peggiore di quella in cui si trovava prima".

Secondo l'Associazione Nazionale dei Comitati Popolari per la Coppa, ci sono stati centinaia di sfratti in tutte le città che sono sede del Mondiale, ma in pochi casi si è offerta la dovuta attenzione alle famiglie.  A San Paolo, il Movimento dei Lavoratori Senza Tetto del Brasile ha costruito un precario accampamento nel quale vivono circa 2800 famiglie e che si trova a pochi chilometri dall'Arena Corinthians, uno stadio che è costato 450 milioni  di dollari, per chiedere al governo case a prezzi accessibili.

fonte infobae.com / BBC Mundo

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