martedì 13 maggio 2014

Il cinema latinoamericano si gioca le sue carte a Cannes

Una scena del film
"Relatos salvajes"
Presenza importante quella del cinema latinoamericano al 67° Festival di Cannes, che si svolge dal 14 al 24 maggio. Diverse pellicole e molte speranza di vedere arrivare in America Latina qualcuno dei prestigiosi premi che vengono assegnati sulla Croisette.

Alla manifestazione francese, che vede la giuria presieduta dalla regista neozelandese Jane Campion, il cinema argentino si presenta con diversi titoli in concorso, a partire dal "Relatos salvajes", diretto da Damián Szifron, inserito tra film che, come tutti gli altri presenti nella sezione principale, punta alla prestigiosa Palma d'oro.




Nella rassegna ufficiale parallela, 'Un certain regard', che vanta un panel di giudici presieduti dal regista argentino Pablo Trapero, in concorso "Jauja", il film del compatriota Lisandro Alonso, che per diversi anni è stato ospite fisso a 'La Quinzaine', sezione non competitiva del Festival. Un altro argentino, spesso premiato alla Settimana della Critica, è presente questa volta nella selezione Eventi Speciali. Si tratta di Pablo Fendrik, che presenta il suo nuovo "El ardor", una coproduzione Argentina, Brasile, Francia e Stati Uniti. 

Una scena da "Gente de bien"
Nella 53.ma Settimana Internazionale della Critica, la più 'antica' tra le sezioni parallele non ufficiali, concorre un'opera prima, quella del colombiano Franco Lolli, "Gente de bien", che aspira al primo premio come miglior film di un debuttante. Un altro colombiano, Simon Mesa Soto, è presente con il corto "Leidi", in una sezione minore del concorso che ha una giuria presieduta dall'attrice e regista francese Nicole Garcia.

Il regista argentino Diego Lerman
Chiudono il folto gruppo di cineasti latinoamericani, l'argentino Diego Lerman, anche lui spesso presente a  'La Quinzaine', così come anche quest'anno con la pellicola "Refugiado", mentre tra i dieci corti inclusi in questa speciale rassegna, anche il brasiliano "Sem coraçao", firmato da Nara Normande e Tiáo Tiáo. 

fonte Ansa

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