venerdì 14 febbraio 2014

"Pisco Mucho Gusto"

Il pisco, l’emblematica acquavite peruviana, ha lasciato l’ambito dei bar per trasformarsi in un ingrediente molto particolare dell'attuale e riconosciuta gastronomia peruviana. Da qui nasce un’iniziativa del Ministero della Produzione e della Commissione Nazionale del Pisco (Conapisco), che ha il proposito di tramutare il distillato d’uva in un nuovo ingrediente culinario delle tavole peruviane. 

La proposta, che ha presentato piatti elaborati per le feste natalizie e per l’arrivo del nuovo anno, fa parte del primo ricettario "Pisco Mucho Gusto", che riunisce 30 ricette create da un gruppo di cuochi di famosi ristoranti peruviani. Gli ingredienti dei piatti, oltre al pisco, sono frutta, ortaggi e cereali andini, e sono accompagnati da 15 nuovi cocktail. 




Il segretario tecnico di Conapisco, Enrique Aldave, ha detto che si cerca di portare il pisco alla pari di “whisky, gin, rum o tequila”. “Nella gastronomia peruviana, in passato, veniva utilizzato molto il vino, il cognac e il porto. Adesso abbiamo cercato di recuperare la gastronomia regionale e l’abbiamo resa gourmet utilizzando il pisco come induttore di questo obiettivo”, ha affermato Aldave. 

L’apporto del pisco è dato dagli aromi e dalle essenze, che restano dopo che l’alcol è evaporato durante la cottura, e cambiano in base alla varietà di uva”, ha aggiunto. Tra le principali caratteristiche del pisco vengono segnalate l’uva, la distillazione in alambicchi e la distillazione di mosti “freschi”, cioè fermentati da poco. 

Inoltre, il prodotto peruviano non ha nessun elemento aggiunto, come acqua distillata o trattata, e il procedimento di ottenimento del contenuto alcolico permette di raggiungere in media i 42 o 43 gradi, sebbene possa abbassarsi fino ai 38 gradi. In un video promozionale elaborato da Conapisco, viene detto che “Pisco Mucho Gusto" è identità, peruanità e orgoglio, è tradizione e cultura, è ricordo ed è unione.

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